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La storia delle due gemelline siamesi unite da un solo cuore

Una delle due piccole dovrà donare la vita alla sorellina e sarà il cuore a decidere chi delle due sopravvivrà. L’operazione è prevista a breve, dopo il parere del comitato etico, i medici, con il consenso dei genitori, hanno deciso di separare le due bambine in modo da permettere almeno ad una di esse di sopravvivere.
A cura di Antonio Palma
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Gemelle siamesi

Si cerca di preparare nel migliore dei modi possibili l’operazione per separare le due gemelline siamesi nate poco meno di un mese fa a Bologna, al Policlinico S.Orsola Malpighi. Un caso molto complicato, i genitori, una giovane coppia, prima della nascita delle bimbe già conoscevano la gravità della situazione, ma hanno deciso di non interrompere la gravidanza.  Le due bimbe, battezzate subito dopo la nascita con il nome di Lucia e Rita, sono unite attraverso il torace e l’addome e hanno un solo cuore e un solo fegato, una delle due dovrà donare la vita alla sorellina, sarà il cuore a decidere chi delle due sopravvivrà.

Le neonate sono nate premature, alla trentesima settimana, quindi con gli organi non del tutto formati e pesavano insieme circa due chili e mezzo, per questo motivo sono state in terapia intensiva neonatale. Ora che il loro peso ha raggiunto i tre chili e mezzo, sembra stiano meglio, ma si stanno eseguendo degli interventi palliativi per migliorare le loro condizioni, definite stabili ma comunque critiche, e per dare la possibilità alle piccole di continuare ad aumentare il proprio peso in modo da far crescere le possibilità di sopravvivenza di una delle due, al momento dell’operazione di separazione. “Attorno alle bimbe ci sono validi professionisti che le seguono con un’attenzione spaventosa, consapevoli di vivere una situazione unica”, ha detto il primario del reparto di chirurgia pediatrica Mario Lima.

La decisione di arrivare all’operazione non è stata istantanea, anzi al contrario, i dubbi su cosa fare sono arrivati subito dopo la nascita, perché bisognava scegliere tra una delle due e soprattutto perché si cercava di avere più certezze possibili sulla sopravvivenza dopo l’operazione. Per questo motivo il policlinico ha immediatamente coinvolto tutti gli organi competenti, facendo richiesta di parere a tutti gli organismi previsti dalla legge, Regione, Procura, e il comitato bioetico dell'Università, in quanto la difficile scelta della separazione comporterà, infatti, inevitabilmente, la morte di una delle due piccole, ma il non operarle condurrebbe alla morte di entrambe.

Il dottor Lima non ha mai nascosto la delicatezza del caso, e ha tenuto a precisare che la scelta su quale delle due bambine sopravvivrà la dirà lo stesso organo, l’equipe deciderà a chi è destinato il cuore e di conseguenza fegato ed intestino, nel momento in cui opererà, capendo meglio la situazione interna. Nel frattempo tutta l’equipe si sta organizzando per essere pronta in qualsiasi momento nel caso che la situazione delle bimbe dovesse peggiorare.

Fondamentale è il dialogo con i genitori delle bimbe come ha ricordato anche il direttore sanitario dell’ospedale, Mario Cavalli che chiarisce che tutte le scelte compiute fino ad oggi, sono state concordate con i genitori, “l’alleanza terapeutica è fondamentale, c’è una fiducia totale dei genitori nei confronti dei medici”. La stessa fiducia sarà necessaria anche nel momento della decisione che “andrà fatta contestualmente e consensualmente” affermano i sanitari.

Il momento del distacco non è ancora deciso anche se sarà a breve perché purtroppo le gemelline non riusciranno a vivere ancora a lungo con un solo cuore. A noi non resta che sperare in un buon esito dell’operazione ed essere solidali con i medici e soprattutto con i genitori delle piccole che sono di fronte a scelte estremamente difficili.

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