La storia delle 56 case di Antonio Di Pietro a Report
Un presunto impero immobiliare accumulato negli anni da Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, grazie ai fondi pubblici ricevuti dal partito, sulla scorta di quanto avvenuto alla Regione Lazio col caso del capogruppo dell'Idv alla Pisana, Vincenzo Marruccio, indagato con l'accusa di aver sottratto 700 mila euro. È, in sintesi, questo il sunto del servizio andato in onda due sera fa su RaiTre in una puntata di Report. Andando più nel dettaglio, nel mirino del team di Milena Gabanelli c'è l'approvazione dei rendiconti dell'Idv precedenti al 2009, quando l'ennesimo cambio di statuto ha previsto che a gestirli fosse l'ufficio di presidenza e non solo il fondatore; ma anche il valore delle case acquisite nel tempo (il perito Massimo D'Andrea parla di un incremento, nel periodo 2002/2009, dei beni acquistati per un valore di 3.840.272 euro ma che avrebbero un valore reale di mercato di 15 milioni di euro) e infine l'utilizzo finale di una eredità donata nel periodo 1995-'96 dalla famiglia Borletti allo stesso Di Pietro (si parla di un miliardo di lire) e a Prodi (poco più della metà). E ancora, risarcimenti in denaro di cui l'ex pm avrebbe usufruito grazie alla cause per diffamazione vinte nel corso degli ultimi anni.
L'ex Pm di Mani Pulita è così finito dentro il "tritacarne" mediatico dal quale sono usciti già con le ossa rotta Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, e Franco "er Batman" Fiorito, ex capogruppo del Pdl laziale. Una vicenda che rischia di creare non poco imbarazzo nelle fila di un movimento da sempre orgoglioso della propria natura di forza alternativa al Sistema. Lo stesso Di Pietro è apparso in difficoltà di fronte alle telecamere di Report, che lo hanno raggiunto per chiedergli di fare chiarezza sulle accuse rilanciate nel servizio. Di Pietro si è limitato a chiamare il suo avvocato (che poi è proprio l'indagato Maruccio). Mentre il capogruppo alla Camera Massimo Donadi ha invocato "un congresso straordinario" per un "profondo rinnovamento".
Di Pietro smentisce tutto e ieri ha annunciato querele: "Fino a ieri sera non sapevo di essere, addirittura, proprietario di una cinquantina di case. Anche se, continuando con queste ripetute diffamazioni, prima o poi, a quel numero potrei anche arrivarci, grazie ai risarcimenti di coloro che mi hanno diffamato e continuano a diffamarmi tutti i giorni" scrive il leader dell’Italia dei Valori, sul suo blog in un post nel quale allega una documentata replica. Ma i commenti dei militanti dell'Idv non sono confortanti: "Tonino, che delusione!". Ancora peggio, quelli su Facebook: "Sei un buffone come tutti i tuoi amici in Parlamento, predichi bene ma razzoli malissimo" o ancora "Sei come tutti gli altri". E non sono lusinghieri, per Italia dei Valori, i dati delle elezioni regionali siciliane. Il candidato di Idv e Sel Giovanna Marano, ha raccoglie il 6,19% dei consensi. Oltre dieci punti più in basso del grillino Giancarlo Cancelleri, al 18.2%.
Emblematico è anche il commento di Fabio Evangelisti, presidente vicario del gruppo Idv alla Camera dei deputati, sul sito ufficiale del partito: Di Pietro "rappresenta e rappresenterà sempre il simbolo di Mani Pulite e della lotta alla corruzione", ma è il momento di convocare gli organismi dirigenti per aprire una "nuova fase nella vita del partito e del Paese". Pur evidenziando che è stato usato "materiale vecchio", con "accuse riciclate", Evangelisti riconosce che "quanto visto e sentito ha fatto male e creato smarrimento negli elettori". Per questo "è tempo di pulizie in casa" (come aveva già scritto in merito a Maruccio) e "serve anche un'assunzione collegiale di responsabilità l'avvio di una seria riflessione politica e di un profondo rinnovamento di merito e di classe dirigente".