video suggerito
video suggerito

La riforma della Costituzione all’esame della Camera: Renzi avanti a maggioranza

Riprende alla Camera dei deputati l’esame del disegno di legge costituzionale Renzi – Boschi. Forza Italia ha già annunciato il voto contrario, Renzi, che ha ancora i numeri per approvare il provvedimento, ripesca la storiella del referendum (che è praticamente scontato, non una concessione del Governo).
A cura di Redazione
12 CONDIVISIONI
Immagine

Ritorna oggi all’esame dell’assemblea della Camera dei deputati il disegno di legge costituzionale Renzi – Boschi "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Si tratta del ddl di riforma della Costituzione, già approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica il 7 agosto del 2014 e passato all’esame della Commissione Affari Costituzionali dal settembre al dicembre dello scorso anno.

Il provvedimento arriva alla Camera dopo l’ufficializzazione dello strappo definitivo fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, con la decisione di Forza Italia di cambiare il proprio orientamento sulla riforma della Costituzione. Per singolare che possa sembrare, infatti, i parlamentari di Forza Italia, dopo aver sostenuto il ddl al Senato (con voti decisivi per il respingimento di alcuni emendamenti sostenuti dalla minoranza del Partito Democratico), e dopo aver collaborato all’esame degli emendamenti in Commissione, ora voteranno contro. Tra le altre cose, come nota Stefano Ceccanti:

Scontata invece l'opposizione di Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Sinistra Ecologia e Libertà, che già decisero di non partecipare al voto finale durante la prima lettura del Senato. C'è già la conferma del fatto che, anche alla Camera dei deputati, il gruppo grillino uscirà dall'aula al momento del voto, lasciando che la maggioranza "si approvi da sola" la riforma della Costituzione.

Alla Camera, come noto, la maggioranza che sostiene il Governo guidato da Matteo Renzi ha i numeri per approvare autonomamente il disegno di legge (anche se bisognerà capire come si muoverà la minoranza del Partito Democratico). Molto probabilmente l'opposizione proverà di nuovo ad allungare i tempi del dibattito, anche considerando la scarsa disponibilità mostrata dalla maggioranza nel cambiare alcuni aspetti giudicati "centrali" del provvedimento (ruoli e compiti del Senato, numero di firme per le leggi di iniziativa popolare, elezione del Capo dello Stato).

Singolare appare infine il continuo riferirsi del Presidente del Consiglio al "referendum" con il quale "saranno gli italiani a scegliere". Infatti, considerando l'opposizione di Forza Italia, il disegno di legge non avrà in alcun caso il supporto dei due terzi delle due Camere e dunque il ricorso al referendum confermativo è una opzione molto probabile e nella piena facoltà delle opposizioni (e non solo), non una "concessione" o un "regalo" del Governo.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views