La ricetta della lobby delle armi in Usa: “Agenti con una pistola a scuola”
Una settimana dopo la terribile strage nella scuola Sandy Hook di Newtown, in Connecticut (la più cruenta ma non l’unica degli ultimi giorni, considerate anche altre sparatorie e tentativi di emulazione), arrivano le dichiarazioni della National Rifle Association, potente lobby delle armi negli Stati Uniti. Una presa di posizione necessaria dato che, come sempre succede dopo drammi di queste dimensioni, in America e non solo ritorna vivo il dibattito sulla vendita delle armi e le lobby, di conseguenza, vengono spesso attaccate. Alcuni chiedono leggi più severe (e il presidente Obama sembra voler lavorare in questa direzione), altri al contrario si mettono in coda per poter acquistare un’arma per difendersi. E la “ricetta” della Nra viene spiegata nel corso di una conferenza stampa: come provare a evitare che 20 bambini innocenti possano essere ammazzati mentre sono a scuola? Mettendo, secondo loro, un poliziotto con una pistola in ogni edificio. Perché, spiega Wayne LaPierre, il principale lobbista del gruppo, “l’unica cosa che ferma un cattivo ragazzo con una pistola è un bravo ragazzo con una pistola”.
Contro la Nra: “Le vostre mani sono sporche di sangue” – Per la lobby, insomma, l’attuale bando delle armi nelle scuole rende gli studenti vulnerabili. “La verità – ha detto – è che i mostri e i predatori lo sapevano e se ne sono approfittati”. LaPierre ha dunque invitato il Congresso ad agire immediatamente e in modo appropriato in questa direzione e ha anche aggiunto che la sua associazione è pronta a lavorare insieme alle scuole, agli insegnanti e ai genitori degli studenti per aumentare le misure di sicurezza. Infine, non ha evitato di attaccare i media e la classe politica per aver demonizzato i possessori di armi. Questo il senso di una conferenza stampa durante la quale la lobby delle armi non ha accettato di rispondere alle domande dei giornalisti. Una conferenza stampa interrotta, a tratti, anche dalle proteste dei presenti in sala, a partire da una donna che ha mostrato un cartello sul quale c’era scritto “le vostre sono mani sporche di sangue”.