La proposta di legge del M5S per far votare anche gli universitari fuori sede
L'annuncio è stato trionfale: "Presidenti e segretari di seggi mai più scelti tra condannati e parenti dei candidati. Scrutatori sorteggiati tra i disoccupati. Fuorisede che possono votare dove si trovano. La Camera ha approvato le nostre proposte!". A scriverlo su Twitter è Francesco D'Uva, capogruppo del M5S a Montecitorio. Ma cosa c'è nella proposta di legge approvata oggi alla Camera?
Le novità principali che verranno introdotte sono le urne in plexiglass, seggio aperto, e soprattutto la possibilità per gli universitari fuorisede di votare per i referendum e per le Europee nel comune dove risiedono temporaneamente. Il testo, primo firmatario Dalila Nesci (M5s), ora dovrà passare al vaglio del Senato: ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza e di Leu, mentre Pd e Fdi si sono astenuti. Forza Italia ha votato contro. I sostenitori della proposta plaudono alla possibilità di avere finalmente più trasparenza in tutte le consultazioni elettorali e di ridurre il più possibile il voto di scambio, grazie appunto alle urne in plexiglas. Per lo stesso motivo verranno modificate anche le cabine: saranno composte da tre lati, e quello aperto sarà rivolto verso gli scrutatori. Maggiori controlli per tutti quindi: in questo modo sarà più facile evitare che l'elettore porti da casa una scheda già votata, ricevuta per esempio dal malavitoso di turno.
Elemento di novità è la possibilità per gli studenti che studiano fuori sede di votare dove frequentano l'università, senza dover tornare necessariamente nel comune di residenza. Le firme per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare potranno essere autenticate anche da "cittadini designati dai promotori della consultazione" che abbiano i requisiti previsti per svolgere il ruolo di presidente di seggio. Un emendamento estende poi agli avvocati e ai consiglieri regionali la potestà di autenticare firme.
Inoltre arrivano criteri più restrittivi per poter essere presidente di seggio o scrutatore: non si potrà ricoprire quel ruolo se si è parente o affine entro il secondo grado di un candidato, oppure se si è stati condannati anche in via non definitiva. Tra i dipendenti pubblici che non potranno essere componenti di seggio ci saranno anche i dipendenti del Ministero dello Sviluppo economico. In arrivo poi il divieto per gli scrutatori e per il presidente di ricoprire l'incarico per due volte consecutive presso la medesima sezione elettorale. Il presidente dovrà essere almeno diplomato, e dovrà avere un'età compresa tra i 18 e i 70 anni (per gli scrutatori e per il segretario il limite è di 65 anni). Si introduce poi una riserva dei posti di scrutatore (pari alla metà arrotondata per difetto) per chi si trova, da almeno 30 giorni dal momento del sorteggio degli scrutatori, in stato di disoccupazione.
Il comitato Iovotofuorisede attacca il M5S: "Proposta monca"
Per il comitato Iovotofuorisede, che da dieci anni è attento a questa tematica e lavora per sensibilizzare le istituzioni su questo vulnus democratico, che di fatto impedisce a tanti cittadini di esercitare il proprio diritto al voto, la proposta di legge approvata non è soddisfacente: "Un'accelerazione, quella del Movimento, che si spiega solo con l'approssimarsi della campagna elettorale per le europee. Una scelta che noi condividiamo solo in parte – dicono i promotori del comitato, contattati da Fanpage.it – Senza dubbio è estremamente positivo che il Parlamento finalmente affronti l'argomento con decisione e fin dall'inizio di legislatura. Tuttavia questo disegno di legge prevede il diritto di voto per i cittadini in mobilità soltanto per Referendum ed Europee, non prevedendo nulla per le Politiche. Inutile esultare, è un'anomalia inaccettabile e che abbiamo già segnalato alla deputata Dalila Nesci. E alla fine hanno partorito un topolino. Sono anni che lottiamo e non vogliamo certo provvedimenti monchi che non risolvano la situazione una volta per tutte come in tutti gli altri paesi europei. Adesso ci aspettiamo una modifica al Senato".