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La prima di Hollande – Merkel: Salvare la Grecia e avanti con la crescita

Ritardato da un fulmine, il presidente francese, fresco di investitura, è arrivato a Berlino nella serata di ieri per il suo primo incontro bilaterale. La Merkel non ha negato l’esistenza di «qualche divergenza». Ma su determinati punti c’è intesa: «Grecia nell’euro, sì a misure per la crescita».
A cura di Biagio Chiariello
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Angela Merkel riceve Francois Hollande

Angela Merkel e François Hollande hanno «fatto conoscenza». Il cancelliere tedesco ha accolto il presidente francese per quello che era il suo primo incontro ufficiale a Berlino, provando a far dimenticare al nuovo inquilino dell'Eliseo il legame che fino ad una settimana fa la univa al suo predecessore Nicolas Sarkozy. Francia e Germania hanno «il dovere di continuare a lavorare insieme per l’Europa»,  ha spiegato la stessa Merkel. Parole confermate da Hollande. D'accordo, senza se e senza ma, su un punto fondamentale: «Vogliamo che la Grecia resti nell’euro». Per questo è necessario che l'Unione Europea «studi misure per la crescita greca». La decisione di andare nuovamente alle urne da parte di Atene «va rispettata». Ad ogni modo, aggiunge la Merkel, «conosciamo le nostre responsabilità per l'Europa e troveremo una soluzione».

Nonostante la grandine e il fulmine che ha colpito l'aereo che lo stava trasportando in Germania (per la Merkel è stato «un buon segno della nostra collaborazione»), Hollande si è presentato dal cancelliere di Berlino, mettendo con convinzione sul tavolo delle trattative tutte le sue richieste e idee per un’Europa che sappia superare la crisi. Innanzitutto la crescita, che «non deve essere una parola vuota, ma il metodo migliore», ma una dimensione da implementare con «le migliori formule giuridiche e proposte che l’Europa ci consente di utilizzare». A tal proposito, c'è da capire come il rigore della Merkel si coniugherà con il desiderio di rilancio di Hollande, che passa attraverso una revisione del «patto di bilancio».

Tra i nuovi strumenti proposti da Hollande, ci sono gli «eurobond»,  per tenere sott'occhio i debiti nazionali degli Paesi di Eurolandia. Se ne comincerà a discutere il 23 maggio, al Consiglio europeo informale, e poi a quello vero di un mese dopo. La Merkel da parte sua ha aggiunto che possono presentarsi «posizioni un po’ diverse: ma siamo d’accordo sul fatto che abbiamo il dovere di lavorare uniti». Poi una curiosità, svelata dal cancelliere, sulla lingua utilizzata nell'incontro: «Abbiamo usato entrambe le nostre lingue madri, tranne in alcuni momenti quando, in assenza delle interpreti, abbiamo usato qualche espressione in inglese».

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