La “pazza idea” di Berlusconi: la nostra zecca inizi a stampare l’euro
Nell'Auletta di Montecitorio è in corso l'assemblea dei gruppi di Camera, Senato e Parlamento europeo del Pdl. L'obiettivo è discutere delle prossime scadenze parlamentari e fare il punto sul futuro del principale partito di centrodestra, in vista delle politiche 2013. E ancora il rapporto col Governo Monti e la funzione di Montezemolo. Silvio Berlusconi ha parlato ai suoi fedeli, annunciando che le ultime batoste elettorali e le difficoltà che sta vivendo il partito (non si dimentichi il caso Formigoni e il giallo delle tessere false), non devono far sfaldare le parti: «Dobbiamo essere monolitici, non lasciarsi andare a dichiarazioni di dubbio sulla nostra formazione politica in un momento così delicato. O si sta insieme o perdiamo». Un appello all'unità, rappresentato anche dal «"no" ad associazioni o gruppi fuori dal Pdl». E a fare eco al Cavaliere è il segretario del Pdl Angelino Alfano: «Non c'è miglior modo per andare avanti che fare squadra e restare uniti. Siamo il partito che ha più pagato gli effetti della crisi».
La situazione però non è semplice per il PdL. Si respira una cattiva aria anche fuori Montecitorio, dove un gruppo di giovani distribuisce volantini con messaggi sin troppo chiari: "Pdl, basta parlarsi addosso", "Ricominciando a parlare di merito, lavoro, ricerca, buona amministrazione", "Primarie subito". Ma il leader predica ottimismo e promette sorprese per il futuro: «ho idee pazze per la testa che per ora non voglio dirvi…». Ma qualche minuto dopo svela tutto:
«Dobbiamo andare in Europa a dire con forza che la Bce deve iniziare a stampare moneta». Altrimenti, (ed ecco svelata la pazza idea) «cominciamo a stampare euro noi con la nostra Zecca».
Poi una battuta sul suo futuro: «Sono a disposizione del partito se mi volete… Non come candidato alla presidenza del Consiglio, non come candidato al Colle, non come centravanti insomma, ma come allenatore!». Una metafora calcistica con la quale Silvio Berlusconi – che oggi ha disertato le aule del Tribunale di Milano dove si teneva l'udienza del processo Ruby – ha voluto escludere una sua possibile candidatura alla premiership e al Quirinale.
Berlusconi ha poi rilanciato sulla necessità di fare riforme, riallacciandosi alla proposta del presidenzialismo alla francese già avanzata giorni fa: «Bisogna avere la consapevolezza che il Paese così è ingovernabile e lo dimostrano i 56 governi che ci hanno preceduto, durati in media 11 mesi». E più concretamente: «A oggi – ha continuato – il governo ha come unico strumento il ddl. Non può bastare. Il presidente del Consiglio non può utilizzare il decreto, non può revocare i ministri non può fare nomine nelle varie autorità, è tutto delegato al Presidente della Repubblica o ai presidenti delle due Camere o all'Aula».