La Palestina ha già la sua poltrona all’Onu, la decisione a settembre [VIDEO]
Alcuni attivisti palestinesi hanno costruito una poltrona per promuovere la nascita dello Stato
Per promuovere la risoluzione Onu, alcuni militanti hanno già creato la poltrona per la Palestina all'Assemblea generale.
La fantasia e la creatività non hanno davvero limiti, sopratutto quando vengono messe a servizio di cause più alte, come il riconoscimento di uno stato. E così alcuni attivisti hanno creato una poltrona per promuovere la sperata nascita dello Stato palestinese e la conquista di un seggio all'Onu, obiettivo che da anni in molti sognano, nonostante le tensioni tra Israele e i territori palestinesi.
La sedia sarà portata in tour in diversi Paesi per dare maggiore risalto e più visibilità all'iniziativa dell'Autorità nazionale palestinese, che intende chiedere all'Onu il riconoscimento dello Stato. Si tratta di una poltrona in legno, ricoperta da tessuto blu con sopra la bandiera palestinese e la scritta "Palestina". La poltrona sarà mostrata ai diplomatici in alcune nazioni, tra cui Regno Unito, Russia e Libano, per raggiungere infine la sede delle Nazioni unite.
"La sedia – ha spiegato uno degli organizzatori della campagna, Waled Nazzar – simboleggia la convinzione dei palestinesi di meritarsi un seggio all'Onu". Proprio in questo mese, il Consiglio di sicurezza l'Onu potrebbe decidere della nascita di un nuovo stato, anche se molti geopolitici e studiosi hanno sottolineato come sia in realtà molto difficile il raggiungimento dell'obiettivo, visto che l'Assemblea Generale Onu dovrebbe esprimere un voto favorevole di due terzi.
L'idea, che nei mesi scorsi ha fatto riavvicinare i due partiti di Fatah e Hamas, potrebbe essere l'oggetto di una risoluzione che porterebbe al riconoscimento di uno Stato Palestinese quale 194° membro dell'Onu, anche se dovranno essere superate le resistenze americane e di alcuni Paesi europei che, sotto la pesante influenza di Israele, sono restii a riconoscere lo status della Palestina; diversa invece la posizione della Cina, che offre tutto il suo appoggio all'Autorità.