La mitraglietta M12 di carabinieri e polizia presto andrà in pensione
E' tempo di rinnovamenti nelle forze dell'ordine italiane: lo storico mitra in dotazione, l'M12, sta infatti per andare in pensione perché considerato troppo vecchio e non più in grado di fronteggiare un'eventuale conflitto a fuoco, specie se ingaggiato con terroristi armati di tutto punto. L'M12, tuttavia, negli anni è diventato un vero simbolo tra l pattuglie di carabinieri, polizia e Guardia di Finanza, un po' come il Kalashnikov per i russi e l'M16 per gli americani. La pistola mitragliatrice M12 viene utilizzata anche da alcuni reparti speciali delle forze armate, ma presto potrebbe finire in soffitta. Il capo della Polizia Alessandro Pansa ha infatti istituito una commissione presieduta da Alessandro Marangoni e incaricata di analizzare le caratteristiche dell'arma ormai superate dalle più recenti tecnologie.
La mitraglietta venne progettata e fabbricata da Beretta ed ebbe così tanto successo da essere stata venduta anche a polizie e eserciti in America Centrale e Paesi arabi. Non mancò, tuttavia, un florido mercato nero: l'M12 infatti finì negli arsenali di alcune formazioni terroristiche, ad esempio le Brigate Rosse, che se ne servirono per il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro. La Libia fornì l'arma all'Ira, che la utilizzò per diversi attentati.
Perché la mitraglietta M12 è obsoleta
Perché l'M12 è ritenuto ormai obsoleto? Si pensa che l'arma non sia più idonea al controllo del territorio, soprattutto in ambiti urbani. La mitraglietta è in grado di sparare una raffica di 550 colpi al minuto, elemento che determina una certa pericolosità in zone densamente popolate. Ma a determinare la sua inidoneità sono altre caratteristiche: l'arma infatti spara le stesse cartucce di una pistola alla distanza di 50 metri e non può competere con i moderni fucili da assalto. Lorena La Spina, segretario nazionale dei Funzionari di polizia, ha spiegato a Repubblica: "Anche alla luce di quanto accaduto recentemente in Francia si evidenzia l'esigenza di adeguare l'armamento in dotazione, al fine di assicurare una reale capacità di intervento, nella duplice ottica di una maggiore tutela della collettività e del nostro personale. Qualunque soluzione sarà presa dal Viminale, dovranno essere comunque previsti adeguati percorsi formativi per l'uso delle nuove armi".