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La Merkel insiste per l’unione fiscale europea

La Cancelliera tedesca ribadisce il suo no agli eurobond almeno finché non si realizzi un’unione fiscale comune ai Paesi dell’Eurozona, con norme stringenti per i conti pubblici e sanzioni automatiche. La modifica dei trattati europei è già allo studio e sarà discussa nel prossimo vertice di Bruxelles.
A cura di Antonio Palma
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La Cancelliera tedesca ribadisce il suo no agli eurobond almeno finché non si realizzi un’unione fiscale comune ai Paesi dell’Eurozona, con norme stringenti per i conti pubblici e sanzioni automatiche. La modifica dei trattati europei è già allo studio e sarà discussa nel prossimo vertice di Bruxelles

Sembra l’unica vera riforma che la diplomazia europea abbia messo davvero in cantiere per contrastare il pericolo derivante da una crisi del debito sovrano arrivata al culmine della sua minaccia, l’unione fiscale promossa dalla Cancelliera tedesca sembra ben più di un’idea allo stato embrionale. La crisi economica dell’Unione e il pericolo di default per molti dei Paesi dell’Eurozona si decideranno nei prossimi giorni come ha detto Olli Rehn, commissario europeo all’economia, ma i numerosi vertici a livello europeo, sia collettivi che con incontri bilaterali e triadi, non hanno portato a grandi iniziative.

Le divisioni tra i leader europei sono molte e abbastanza ampie, soprattutto sulle misure concrete da applicare per il futuro dell’Ue. Uno dei cavalli di battaglia è proprio l’unione fiscale europea, più volte chiesta dalla Merkel negli incontri con gli altri leader europei e usata come strumento di politica interna in Germania. Anche ieri Angela Merkel, parlando al Bundestag, ha ribadito che l’unione fiscale si farà e ha annunciato che già si stanno studiando i meccanismi di realizzazione di questo decisivo passo per l’Europa.

Il No della Merkel agli Eurobond

Il nodo dell’Unione fiscale comune è strettamente connesso a quello degli Eurobond, chiesti a gran voce dall’Italia ma anche dalla Francia per avere più respiro in questo momento drammatico per l’economia. Per la Merkel sono impensabili con il sistema attuale, perché andrebbero a spalmare il debito di uno Stato su tutti i cittadini europei anche di quelli tedeschi che dunque ne farebbero volentieri a meno. Il meccanismo proposto dalla Merkel è quello di regole comuni per la Zona Euro, molto stringenti in termini di conti pubblici e con sanzioni automatiche per chi viola i trattati. La nuova misura verrà già valutata dal prossimo appuntamento di Bruxelles, dove dovrebbe approdare una prima bozza che sarà stilata da Francia e Germania nel prossimo vertice tra Merkel e Sarkozy di lunedì.

E lunedì sembra dunque diventato il giorno delle decisioni importanti visto che anche in Italia si conosceranno le misure messe in cantiere dal Governo Monti, che presenterà la nuova riforma economica e fiscale in Parlamento. Per far si che non si accenda la miccia della polveriera su cui è seduta l’Europa, come ha detto la Merkel, l’Italia è chiamata a sforzi notevoli ma necessari per superare la “peggiore crisi dall'introduzione dell'Euro”. Sarà pure vero come dice la Cancelliera che “è assurdo dire che la Germania voglia dominare l'Europa” ma gli avvertimenti al nostro Paese sono continui e chiari perché “l'Italia è responsabile del suo futuro e di quello dell'Europa”.

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