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La maschera di Tutankhamon in Italia nel 2018

La famosa maschera d’oro ritraente il “faraone bambino” arriverà restaurata dal Museo del Cairo e sarà esposta a Roma nel 2018.
A cura di Redazione Cultura
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La maschera di Tutankhamon
La maschera di Tutankhamon

Arriverà direttamente dall'Egitto e sarà esposta eccezionalmente a Roma nel giugno 2018. Stiamo parlando della famosa maschera funeraria di Tutankhamon, detto anche il "faraone bambino", conservata al museo del Cairo e appena restaurata.

L'annuncio, lo scorso week end, alla Borsa mediterranea del turismo archeologico, è di Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie e massimo esperto in materia.

"La maschera è stata finalmente riportata al suo splendore da un nuovo recente restauro – ha dichiarato l'archeologo – e dalla fine del prossimo anno la porteremo in giro per il mondo, fino ad esporla a Roma".

Una maschera d'oro, ceramica e pietre preziose

La maschera funeraria di Tutankhamon in oro massiccio, riproducente i connotati del volto del faraone, è conservata al museo del Cairo ed è stata ritrovata da Howard Carter nel 1922. Fu realizzata con numerosi strati d’oro battuto, intarsiato di ceramica e pietre semipreziose, riproduce fedelmente i lineamenti del giovane re al momento della morte. Gli elementi caratteristici sono il naso sottile e leggermente storno, le narici delicate e le labbra carnose. Secondo l’antica tradizione, intorno agli occhi e fino alle tempie, vi sono tocchi di lapislazzuli. I lobi delle orecchiate sono forati e al ritrovamento erano coperti con nastri d’oro.

Tutankhamon, il "faraone bambino"

Tutankhamon è stato un sovrano egizio appartenente alla XVIII dinastia. Noto come il faraone bambino, il cui nome è trascritto anche come Tutenkhamen e Tutenkhamon, è stato un sovrano egiziodurante il periodo della storia dell'antico Egitto chiamato Nuovo Regno. Il suo nome originale, Tutankhaton, significa "Immagine vivente di Aton", mentre Tutankhamon significa "Immagine vivente di Amon". Spesso il nome Tutankhamon era scritto Amon-tut-ankh, a causa dell'uso comune di mettere il nome della divinità all'inizio della parola, in posizione onorifica. Va probabilmente identificato con il Nibhurrereya delle lettere di Amarna e, probabilmente, con il sovrano della diciottesima dinastia di nome Rathotis che, secondo lo storico antico Manetone, regnò nove anni (una stima compatibile con la versione di Flavio Giuseppedell'Epitome di Manetone).

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