La manovra settembrina si affida alla caccia agli evasori. Berlusconi: aumenterà anche l’Iva
Fuori del palazzo ci si lamenta, ma i borbottii – anche quelli appena sospirati – preoccupano forse molto di più a chi ritiene di doversi fare carico dell'unità del governo. Si arriva così all'ennesima manovra economica, nel tentativo di mettere d'accordo tutti, tagliando i viveri a qualcuno. E inevitabilmente si sollevano le proteste, dai sindaci agli imprenditori, fino ad arrivare ai malumori della Lega e alla collera – addirittura – di Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio, impegnato a Parigi per un summit sulla situazione libica, ha inoltre preannunciato una nuova misura che nei giorni precedenti non aveva mancato di creare dissensi tra i rappresentanti della maggioranza: l'aumento dell'Iva del 1-2%. Un collaboratore personale del Premier ha inoltre bollato la manovra come esempio di "socialismo reale".
TASSA DI SOLIDARIETA'. Come già si era detto in questi giorni, il contributo di solidarietà è stato annullato. Niente tassa del 5% per i redditi superiori ai 90.000 euro e niente 10% a quelli superiori ai 150.000 euro. Insomma: niente solidarietà da parte dei più abbienti. Viceversa è previsto una tassa simile per i dipendenti del pubblico impiego e per i pensionati.
MANETTE AGLI EVASORI. In compenso si dà il via alla caccia agli evasori. Le voci circolate in questi giorni su un inasprimento delle pene contro gli evasori, infatti, si sono rivelate tutte fondate. Il reato fiscale non solo scatta per limiti di evasione molto più bassi, ma implicherà in media pene anche più pesanti. Ad esempio non vi sarà la possibilità di alcuna pena ridotta per chi, mediante dichiarazioni fraudolente, evade per importi inferiori a 300mila euro. La condanna da 1 a 3 anni di reclusione, inoltre, scatterà a partire da evasioni di 30mila euro e non più dai 150 milioni di lire. Verranno inoltre allungati di un terzo i tempi di prescrizione per i reati fiscali. I grandi evasori (oltre i 3 milioni di euro), inoltre, non potranno più fare ricorso alla sospensione della pena.
PIU' CONTROLLI. Tutti controllano tutti: verranno infatti decise in un secondo momento di quali categorie di contribuenti si dovrà pubblicare online la dichiarazione dei redditi. Per tenere sott'occhio persone fisiche, giuridiche e istituti di credito, i contribuenti dovranno indicare nei propri modelli le banche con le quali si stabiliscono rapporti finanziari.
PROVENTI AI COMUNI. I proventi derivati dalla caccia agli evasori – ovvero dalla Robin Hood Tax e dalle evasioni immobiliari locali – andrà integralmente agli enti locali per il periodo compreso tra il 2012 e il 2014. Non vi sarà dunque equa distribuzione tra i ministri e i comuni, ma intera attribuzione ai comuni, che in questo modo potranno rientrare almeno parzialmente della perdita dovuta ai tagli dei finanziamente dallo stato centrale.
TAGLI AGLI ENTI LOCALI. I 6 miliardi di tagli non sono stati aboliti, né ridotti a 3 come richiesto dal Carroccio. Per i comuni, infatti, i trasferimenti dallo stato si ridurranno di 4,2 miliardi. Restano i tagli ai ministeri, verso le quali il Ministro della difesa La Russa ha espresso la propria perplessità: "I ministeri non potranno più fare niente".
PICCOLE PROVINCE E COMUNI. Dopo le proteste dei rappresentanti degli enti locali e di partiti interni alla stessa maggioranza, la norma che voleva abolire le province più piccole è stata abolita o, quantomeno, rimandata ad un futuro disegno di legge costituzionale. Intanto i piccoli comuni dovranno ridurre le spese accorpando le funzioni dei proprio assessori.
PARLAMENTARI. Dalla prossima legislatura verranno riviste le incompatibilità di senatori e deputati rispetto ad altri incarichi nella pubblica amministrazione.
SOCIETA' DI COMODO E COOP. Anche in questo caso sono state confermate le voci dei giorni precedenti. Alle società di comodo verrà maggiorata l'Ires del 10,5% per quella parte di reddito aziendale usato dal socio per interessi esclusivamente personali. Confermati anche i tagli alle società cooperative, per le quali verranno ridotte le agevolazioni.
PMI. Inoltre, per favorire la tracciabilità dei capitali, alle Pmi (entro i 5 milioni di euro di ricavi dichiarati) saranno ridotte della metà tutte le pene riguardanti violazione nella dichiarazione, registrazione e individuazione dei proventi dell'Iva.
IVA. Come anticipato in apertura, Berlusconi ha parlato di una "clausola di salvaguardia" da imporre attraverso decreto. Con essa verrà aumentata l'Iva dell'1 o del 2%, in modo tale da assicurare il pareggio del bilancio al di là dell'efficacia della caccia agli evasori. Una soluzione, questa, evitata dal Ministro delle'economia Tremonti, dal momento che mette a rischio la crescita e colpisce soprattutto i redditi minori.