La Manovra finanziaria approda al Quirinale: nessun taglio agli incentivi per le rinnovabili
Il testo definitivo della Manovra finanziaria è giunto ieri al Quirinale. Si tratta del discusso decreto contenente "disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" che copre un lasso di tempo di 4 anni: dal 2011 al 2014. L'ammontare complessivo del provvedimento è di circa 47 miliardi di euro. Giorgio Napolitano ha fatto sapere che "come sempre" sottoporrà i quesiti ad una "attenta e rigorosa valutazione", per la quale potrebbero volerci diversi giorni.
Sul testo arrivato al Colle, però, c'è stata parecchia confusione. Quando alle 12:30 il decreto è stato trasmesso al Quirinale, il testo comprendeva ancora i commi 10 e 119 dell'articolo 35, relativi alla contrazione degli incentivi alle rinnovabili del 30%. La presenza dei commi incriminati era molto strana: già in Consiglio dei Ministri, infatti, si era deciso per una loro abolizione dopo un braccio di ferro tra i leghisti da una parte e i Ministri Prestigiacomo e Romani dall'altra. Evidentemente qualche "manina astuta" avrà rinfilato i due commi nel testo prima che partisse. Nel pomeriggio, però, il segretario generale ha inviato al Capo dello Stato il testo "corretto" e cioè privo dei commi 10 e 119.
Il testo che ha tra le mani il Presidente della Repubblica consta di 39 articoli e 2 allegati. E i contenuti, grosso modo, sono quelli già anticipati in questi giorni. Ecco i punti più importanti del provvedimento:
ETA' PENSIONABILE PER LE DONNE – L'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel settore privato è previsto a partire dal 2020. L'età per andare in pensione si prolungherà di un mese ogni anno, fino a raggiungere il tetto dei 65 anni nel 2032. Viene invece anticipato al 2014 (e non al 2015 come scritto nelle norme precedenti) l'avvio della misura che aggancia l'età pensionabile alla speranza di vita.
INCENTIVI ALLE RINNOVABILI -Nell'ultima versione approdata al Quirinale non sono previsti tagli agli incentivi.
PUBBLICO IMPIEGO -Ad eccezione dei corpi di polizia e del corpo nazionale dei vigili del fuoco, arriva la stop alle assunzioni “in sostituzione del personale in quiescenza” nel settore pubblico. E congelamento degli aumenti salariali futuri ai dipendenti pubblici.
SUPERBOLLO – Presente nel testo una sovrattassa da 10 euro per ogni chilowatt di potenza oltre i 225. In caso di "omesso o insufficiente versamento dell'addizionale" si applicherà una sanzione pari al 30% dell'importo non versato.
TAGLI AI COSTI POLITICA -Per il finanziamento ai partiti è prevista una diminuzione del 10%, che si cumulerà con i precedenti per un totale del 30 %, ma che arriverà solo "a decorrere dalle prossime elezioni". Gli stipendi dei politici saranno portati al livello degli standard europei. Le auto blu non potranno superare i 1.600 cc di cilindrata e i voli di Stato saranno fruibili esclusivamente delle cinque più alte cariche dello Stato, tranne "eccezioni autorizzate". A partire dal 2012 sarà obbligatorio accorpare le date delle elezioni, ma la norma non si applicherà ai referendum.
STANGATA IRAP PER BANCHE E ASSICURAZIONI – L'entità dell'imposta dello 0,75%, passando al 4,65% per le banche e al 5,90% per le assicurazioni. La sua rimodulazione sostituisce la tassazione separata al 35% sugli utili da trading bancario.
NORME "ANTIBADANTI" – Un ultrasessantenne che sposa una donna di almeno vent'anni di meno, non potrà far avere a lei la pensione di reversibilità se non dopo dieci anni dal "sì" ufficiale.
NORMA SALVA-MEDIASET- Sta facendo molto discutere la cosiddetta "norma salva Mediaset" inserita in manovra. Si tratta di una modifica al codice di procedura civile che obbligherebbe il giudice a sospendere i risarcimenti sopra i 20 milioni di euro dietro il pagamento di cauzione, in attesa della pronuncia della Cassazione. Fino ad adesso era prevista una semplice facoltà. La misura potrebbe essere l'ennesima legge ad personam per il premier e le sue società. A beneficiarne infatti sarebbe Fininvest, che in questi giorni è in attesa della sentenza nella causa sul Lodo Mondadori. Anche su questa norma si sta aprendo un piccolo giallo. Tremonti non sapeva niente del provvedimento e, per questo motivo, ha annullato la conferenza stampa di oggi cui avrebbero partecipato anche Sacconi, Romani, Brunetta e Calderoli.