La Manovra al Senato: arrivano ulteriori tagli
Dopo il via libera di ieri notte delle Commissioni del Senato, al momento la manovra finanziaria è a Palazzo Madama. Il provvedimento dovrebbe essere licenziato attorno alle 14:00 per poi essere a Montecitorio alle 15:00. L'esecutivo ha intenzione di porre la questione di fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Le opposizioni, che hanno comunque confermato il voto sfavorevole al provvedimento, si sono impegnate a non fare ostruzionismo. Rispetto a quello precedente, il testo ora in discussione al Senato prevede ulteriori tagli alla spesa pubblica. Eccone i punti fondamentali:
TICKET SANITARIO- I cittadini dovranno pagare da subito una quota fissa di 10 euro su ogni ricetta per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di 25 euro per prestazioni classificate come “codice bianco” (pronto soccorso non seguito da ricovero).
BENZINA- Scattano gli aumenti sull'accise.
PENSIONI- Così come proposto dalla Lega, viene chiesto un "contributo di solidarietà" (fino al 2014) del 5% alle pensioni superiori ai 90mila euro annui. Per le pensioni superiori ai 150mila euro, il contributo viene portato al 10%. L'aggancio delle pensioni all'aspettativa di vita viene anticipato al 2013 (prima era al 2014): l'incremento in questione sarà di 3 mesi. La stima degli adeguamenti triennali è di 4 mesi fino al 2030 e 3 mesi fino al 2050. In pratica fino al 2050 l'aumento complessivo sarà di 3 anni e 10 mesi.
AGEVOLAZIONI FISCALI- Nel 2013 le agevolazioni fiscali subiranno una decurtazione del 5% che diverrà del 20% l'anno successivo. La norma in questione può essere bloccata qualora venga varata la riforma del fisco entro settembre 2013.
PATTO DI STABILITA' INTERNO- Per l'applicazione del Patto di stabilità vengono rivisti i criteri di virtuosità dei Comuni. Tra questi criteri ci sono la "convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard" e "l'aver operato dismissioni di partecipazioni societarie". Tra le Regioni che saranno sanzionate per non aver rispettato il Patto di stabilità, non verranno tenute in considerazione quelle che hanno dovuto affrontare un rientro dal deficit sanitario.
IMPOSTA DI BOLLO- Anche l'imposta di bollo sui titoli dei depositi subisce dei cambiamenti. L'imposta annua sarà di 34,2 euro per importi inferiori ai 50mila euro; 70 euro per importi compresi tra 50mila e 150mila euro; 240 euro se l'importo in questione è compreso tra 150mila e 500mila euro; 680 euro se è superiore a 500mila euro.
AMMORTAMENTI- La quota di ammortamento finanziario deducibile non eccederà il 2% del valore dei beni in concessione. La percentuale è invece dell'1% per quando le imprese concessionarie di costruzione e gestione autostrade e trafori.