La madre va a denunciare i bulli che la tormentano, 12enne si uccide nella sua cameretta
Quando Mallory ha scoperto che la madre Dianne era andata a denunciare al preside della Copeland Middle School di Rockaway Township, nel New Jersey, cosa accadeva alla sua bambina, non ce l’ha fatta più. La 12enne si è suicidata nella sua stanza. Non è riuscita più a reggere e si è fatta trascinare da quella spirale di tormento nella quale era stata costretta ad entrare per colpa dei suoi compagni di scuola. Da tempo veniva perseguita su Snapchat dai bulletti che la prendevano in giro e la insultavano: “Sei una perdente, non hai amici, perché non ti suicidi?”. Le dicevano. E alla fine la 12enne si è tolta veramente la vita nella sua cameretta. I fatti sono avvenuti lo scorso giugno ed ora la famiglia Grossman ha fatto sapere che citerà in giudizio il distretto scolastico, accusando gli amministratori di non aver mai fatto nulla, nonostante in molti fossero consapevoli delle molestie e degli abusi ai quali era continuamente sottoposta Mallory, sia a scuola che sui social media.
"La vita di [Mallory] è finita tragicamente quando i suoi compagni hanno iniziato a guidarla in questa tragedia coi loro telefonini", ha detto l'avvocato di famiglia, Bruce Nagel. "Per mesi l’hanno insultata con messaggi, Instagram e Snapchat. Le hanno detto di tutto”. Nagel ha spiegato che la famiglia di Mallory vuole intraprendere questa azione legale anche e soprattutto con l’intenzione di “fermare l'epidemia di bullismo tra adolescenti e pre-adolescenti e impedire che in futuro avvengano tragedie simili”. Alcuni amici di famiglia hanno avviato una campagna su GoFundMe per aiutare la famiglia con le spese del funerale: l'obiettivo era ventimila dollari, ma in pochi giorni le donazioni hanno superato 70mila dollari. Buona parte sarà donata in beneficenza.