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La lunga giornata parlamentare del Governo

Ore decisive per il futuro del Governo con la votazione sul rendiconto dello Stato alla Camera. Berlusconi accerterà i numeri che la maggioranza possiede in Parlamento e solo dopo deciderà quali passi fare.
A cura di Antonio Palma
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Oggi giornata decisiva per il futuro del Governo, con la votazione sul rendiconto dello Stato alla Camera. Berlusconi accerterà i numeri che la maggioranza possiede in Parlamento e solo dopo deciderà quali passi fare.

Oggi sarà la giornata in cui tutte le discussioni, le indiscrezioni e le ipotesi sulla situazione politica italiana saranno verificate con la realtà dei fatti. Alla Camera l’ordine del giorno prevede la discussione sul disegno di legge per il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l’anno 2010. Il voto favorevole al rendiconto, già approvato al Senato, è un passo non solo formale ma necessario per qualsiasi altra riforma in termini economici dello Stato. Un voto ancora più pericoloso per l’Esecutivo se si pensa che sulla sua approvazione il Governo è stato già battuto il mese scorso.

Il voto di oggi alla Camera, però, sarà fondamentale anche per stabilire una volta per tutte i numeri che la maggioranza possiede in Parlamento.  Berlusconi con i suoi fedelissimi ha deciso di non chiedere la fiducia su questo provvedimento, ma cercherà di capire chi effettivamente è rimasto con lui e chi ormai ha abbandonato il Governo alla sua sorte. Nel lungo vertice di ieri notte a Palazzo Grazioli il Premier ha deciso di aspettare oggi e solo in base ai risultati deciderà il da farsi per le successive mosse.

Se il Governo dovesse superare il primo scoglio, poi la battaglia parlamentare proseguirà sulla lettera di intenti consegnata a Bruxelles, in cui il Governo ha promesso tutte le riforme necessarie per superare la crisi. Ancora non è chiaro se in questo caso le sorti di Berlusconi si decideranno con una richiesta di fiducia dello stesso Presidente del Consiglio, deciso ad andare allo scontro finale, o se sarà l’opposizione, una volta accertati i numeri, a chiedere una mozione di sfiducia per il Premier.

Nonostante l’ottimismo di Berlusconi, tra le fila della maggioranza si discute anche di un possibile ko del Governo nel voto di oggi. In questo caso ormai si fa sempre più largo l’ipotesi di elezioni anticipate, è questo quello che chiedono i falchi del Pdl e anche la Lega. Le opposizioni invece premono affinché si costituisca un Governo di larghe intese affidato ad una personalità condivisa da tutti. A decidere sarà comunque il Presidente Napolitano, dopo aver accertato la volontà dei gruppi parlamentari.

Molti nel Pdl vorrebbero, per diversi motivi, che il Cavaliere facesse già questa sera un passo indietro, chi per evitare a Berlusconi l’umiliazione che subì Prodi, come dice Crosettto, chi invece per proporre un nuovo nome sempre del Pdl appoggiato dai centristi dell’Udc che permetterebbe di arrivare alle elezioni in modo più tranquillo.

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