La Louis Vuitton Cup a Napoli? Ecco perchè la competizione s’ha da fare
La Louis Vuitton Cup potrebbe sbarcare a Napoli, con ben due tappe all'ombra del Vesuvio tra giugno 2012 e luglio 2013. Tutti i giornali locali, in queste ore, danno risalto alla notizia, dando quasi per scontato che due delle tappe valide per il preliminare dell'America's Cup, la competizione più importante che sfumò a Bagnoli nel 2003, siano assegnate proprio alla città che avrebbe così più di una rivalsa sulla sua condizione di "eterna insofferente" e di attuale bersaglio d'Italia per la disastrosa situazione rifiuti che, seppur lentamente, comincia a diminuire, complice anche il recente protocollo d'intesa firmato da Ministero, Comune, Provincia e Regione. L'annuncio ufficiale delle tappe della Louis Vuitton Cup è previsto il 16 agosto a San Francisco. Solo allora sapremo se a Napoli ci sarà una svolta.
PER IL FUTURO DI NAPOLI – Perchè di vera e propria svolta si tratta, se le due tappe della prestigiosa competizione velistica che apre l'accesso al più famoso trofeo della vela, dovessero arrivare a Napoli. Una svolta in termini economici, occupazionali, d'immagine e prestigio internazionale. Cominciamo analizzando le dinamiche, strettamente interne, relative all'indotto che la Louis Vuitton Cup porterebbe alla città. Partiamo immaginando, tra le numerose imprese che verrebbero coinvolte, che il nostro Centro Produzione Rai in Via Marconi avrebbe davvero un bel pò da fare per dare informazione, immagini, approfondimenti a tutta l'Italia. La struttura napoletana del servizio pubblico televisivo nazionale svolgerebbe un ruolo da protagonista e, con le sue innumerevoli funzioni aziendali esternalizzate, porterebbe un ulteriore indotto a tutte le maestranze che, da anni, collaborano con il Centro: dalla semplice opera di manovalanza al servizio taxi passando ai servizi mensa. Tradotto in una sola e semplice parola: lavoro. Non solo Rai, ovviamente. Immaginiamo la sinergia tra gli enti locali, Regione e Comune insieme, per dare il più ampio respiro alla manifestazione. La possibilità di nuovi scenari per l'imprenditoria locale, una rivisitazione dell'urbanistica, da Bagnoli al lungomare di Mergellina. Insomma: l'era della "munnezza" potrebbe cominciare a sembrare già cosa lontana. Potrebbe.
RISPETTARE I TERMINI – Potrebbe perchè, mentre tutti sventolano "campanilisticamente" vessilli di vittoria, la decisione resta ancora in bilico, si pende dalle labbra dell'esecutivo della manifestazione. Già i "numeri uno" dell'organizzazione accompagnati da un'equipe di tecnici statunitensi e francesi, arrivati a Napoli in giugno in piena emergenza rifiuti, bypassarano la piaga della "monnezza", restando comunque estasiati dalle meraviglie della città. Il "chairman" della Event Authority dell'America's Cup, Richard Worth, ha chiesto garanzie precise alle istituzioni sulla trasparenza degli eventuali accordi economici da prendere, seguendo un nuovo modello di governance tra pubblico e privato e, cosa chiarissima affinchè tutto possa avvenire, superando il colore politico diverso che c'è al Comune di Napoli e alla Regione Campania. Su questo, Luigi De Magistris e Stefano Caldoro, sembrano non avere problemi.
Entrambi sanno bene l'occasione che Napoli ha davanti, per questo nulla sarà lasciato al caso e, memori del fallimentare assalto della coppia Bassolino/Jervolino all'edizione del 2007 della Coppa America, assegnata poi alla città di Valencia, faranno di tutto per non perdere la loro prima sfida da "uomini d'Istituzione". Stefanuccio&Giggino, nel frattempo, restano cauti ed abbottonati nelle dichiarazioni, ma parlano già all'unisono ed è un buon segno: "Vogliamo consegnare un'immagine nuova della nostra città a tutti, quando c'è l'interesse comune per il bene dei cittadini non esistono le divisioni".
NEI LUOGHI E NELLE ORE DELLA CITTA' – La possibile cornice che ospiterà il campo di gara potrebbe essere l'accoppiata Bagnoli-Napoli Est oppure Mergellina-Castel dell'Ovo. Escluse, nonostante gli apprezzamenti della Event Authority dell'America's Cup, la costiera sorrentina, il Golfo di Salerno e il trittico Capri, Ischia e Procida. Ora che sia Bagnoli o Mergellina, S.Giovanni a Teduccio o Castel dell'Ovo, poco importa. E' importante continuare a credere che Napoli possa essere qualcosa di più di quello che siamo stati costretti a vedere e credere negli ultimi tempi. E parafrasando quella orgogliosa realtà, nata proprio da casa nostra, da questo luogo virtuale in cui vi scrivo, che sono i The JackaL, vi ricordo che "da soli, non si può fare molto". Guarda oltre il mare, Napoli e non c'è soltanto la Coppa America. Sia la competizione un inizio, non un arrivo.