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La Libia brucia: un video mostra Gheddafi in fuga

La situazione in Libia sembra ormai fuori controllo. 61 morti solo oggi nella capitale Tripoli mentre l’esercito si starebbe schierando dalla parte dei manifestanti. Un video mostrerebbe la fuga di Gheddafi in una città desertica della Libia meridionale.
A cura di Cristian Basile
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proteste conto gheddafi

La Libia è ormai nel caos più totale. Da quando sono iniziate le proteste contro il regime c'è stata un'incredibile escaltion di violenza nel paese con mercenari assoldati dal Governo per sparare sui manifestanti e con unità speciali che hanno lanciato razzi sui manifestanti. Oggi la sede centrale del governo libico ed il Ministero della Giustizia di Tripoli sono stati incendiati, secondo quanto afferma il giornalista di Al Jazeera Nezar Ahmed, mentre fonti mediche assicurano che solo oggi sono morti almeno 61 persone negli scontri nella capitale. Altri testimoni hanno informato che i manifestanti hanno assaltato e occupato la televisione statale. Ahmed, in connessione telefonica dalla capitale della Libia ha assicurato anche che le forze armate si sono praticamente ritirate dalla capitale e che diversi commisariati della polizia ed altri edifici pubblici sono stati saccheggiati o incendiati dai manifestanti che chiedono la caduta del regime di Muamar el Gheddafi.

"Praticamente non ci sono forze dell'ordine. Non si sa dove siano andate. Questa situazione favorisce la confusione e l'anarchia" ha spiegato il giornalista, che ha menzionato anche la possibile fuga di Gheddafi dal paese, molte diserzioni tra gli alti dirigenti dell'esercito e di altri corpi di sicurezza e l'organizzazione dei cittadini in comitati per difendersi dai saccheggi. La situazione è dunque fuori controllo e l'Unione Europea sta pensando di evacuare i cittadini comunitari dal paese, in particolare da Bengasi. In Libia vivono stabilmente più di 1.500 italiani e la Farnesina e l'ambasciata consigliano di partire, "attraverso i voli Alitalia che sono ancora operativi" o con voli commerciali anche se al momento non è previsto nessun piano di evacuazione.

Ieri sera, Saif al-Islam, il figlio di Gheddafi, è apparso in televisione lanciando un messaggio alla nazione, affermando che la Libia è giunta ad un bivio e facendo più volte riferimento a forze straniere e separatisti che starebbero mettendo in atto un complotto contro il suo paese. Il figlio del dittatore ha puntato il dito contro gli islamisti, gli organi d'informazione, i teppisti,i drogati e gli stranieri, minacciando che non lascerà che arrivino le flotte americane e europee ad occupare il paese. Alla fine ha avvisato sulla possibilità di una sanguinosa guerra civile minacciando di continuare la repressione e che l'esercito libico non ha niente a che vedere con quello tunisino o egiziano e che i militari combatteranno "fino all'ultimo uomo, all'ultimo proiettile".

Già stamattina, voci sempre più insistenti smentirebbero il figlio di Gheddafi: pare, infatti, che l'esercito si sia schierato dalla parte dei manifestanti e che addirittura la polizia avrebbe partecipato attivamente ai saccheggi, tanto che come mostra un video (visibile sul nostro sito), caricato su Youtube, Gheddafi sarebbe in fuga con i suoi fedelissimi verso la città desertica di Sebha. Dopo le dimissioni di Mubarak, sembra che il prossimo dittarore che dovrà arrendersi al crescente desiderio di libertà e democrazia del proprio popolo sarà Gheddafi.

https://www.youtube.com/watch?v=wwbMBIs20b4&feature=player_embedded
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