La lettera Ue stronca la manovra del governo: “Inadempienze gravi, deviazione da regole senza precedenti”
La tanto attesa e temuta lettera della Commissione europea al governo è arrivata e le notizie, come previsto, non sono buone per il governo. Il progetto di bilancio inviato dall'Italia a Bruxelles presenta "una deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità e di crescita", ammonisce l'esecutivo europeo esprimendo, come preannunciato anche dal commissario al Bilancio Gunther Oettinger, forte preoccupazione per i conti italiani. Secondo la Commissione si va incontro a una "inadempienza particolarmente grave" rispetto alle regole europee. La lettera inviata al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è stata sottoscritta dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. L'Italia rischia ora una procedura di infrazione per violazione della regola sul debito.
In particolare, la deviazione considerata senza precedenti nella storia del Patto di stabilità sarebbe dovuta a una espansione vicina all'1% e a una deviazione dagli obiettivi dell'1,5%. Si tratta, quindi, di "un non rispetto particolarmente serio degli obblighi del Patto". Ora il governo dovrà dare una risposta entro lunedì 22 ottobre. Nella lettera, inoltre, si critica la decisione del governo di ignorare gli appunti sollevati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, che ha bocciato la manovra: "In base a una prima valutazione, questo rappresenta una violazione delle norme Ue", si legge nella lettera.
Lettera Commissione Ue su manovra italiana by Stefano Rizzuti on Scribd
L'incontro tra Tria e Moscovici
A confermare la ricezione della lettera è stato lo stesso Tria: "Si apre – dichiara al termine dell'incontro con Moscovici – quello che abbiamo definito un dialogo costruttivo partendo da valutazioni diverse sulla nostra politica economica. Abbiamo constatato queste valutazioni diverse, riteniamo di dovere approfondire le nostre spiegazioni delle ragioni della nostra politica, di far conoscere meglio alla commissione le riforme strutturali che porteremo avanti con la legge di bilancio e quindi di poter avvicinare speriamo le nostre posizioni". Anche lo stesso Moscovici commenta senza nascondere una forte preoccupazione: "L'aumento delle spese e la decisione di portare il deficit al 2,4% resta oggetto di preoccupazione per la Commissione e per gli altri Stati membri ed è per questo che sono venuto qui a discuterne".
Moscovici assicura che la Commissione non è contro l'Italia: "Non siamo un avversario dell'Italia, ma un arbitro. E sono qui per portare avanti un dialogo costruttivo", afferma ancora il commissario europeo in conferenza stampa a Roma.