La lettera di Matthias Schepp: “Le bambine non hanno sofferto, riposano in pace”
Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più.
Non avremmo mai voluto voluto leggere queste parole e, invece, dopo 11 giorni dalla scomparsa di Alessia e Livia Schepp, ecco giungere la sconfortante notizia, racchiusa in una lettera che è giunta a destinazione solo questa mattina.
Matthias Schepp, il 30 gennaio scorso, è arrivato a Marsiglia, dove ha acquistato in un'agenzia di viaggio tre biglietti per Propriano, a sud della Corsica. Sul traghetto Scandola, in navigazione notturna, tre testimoni hanno visto l'uomo insieme alle due bambine. In particolare la donna, che ha occupato la cabina vicina alla loro, ha poi raccontato di averle sentite piangere di notte.
La cabina 211, occupata da Matthias Schepp e dalle due gemelline
Il destino delle due bambine si è consumato tra il 31 gennaio e il 1 febbraio: Matthias Schepp è stato visto a nord della Corsica, nel porto di Bastia, mentre si imbarcava su una nave per Tolone. Questa volta ha acquistato un biglietto per un sola persona. Forse Alessia e Livia sono state avvelenate dal papà, forse le ha lasciate in Corsica chissà dove, forse è questa la parte più tragica del suo folle viaggio che è, a tutti gli effetti, un fuga premeditata: non solo, prima di scappare con le due bambine, ha visitato sul suo computer le linee e gli orari che dalla città francese che lo avrebbero poi condotto a Propriano, ma anche siti dove raccogliere informazioni sull'avvelenamento. Che sia questa la tragica verità?
Potrebbe essere confermata da una lettera che Matthias ha spedito proprio da Tolone e indirizzata alla moglie Irina Lucidi. La missiva è arrivata soltanto questa mattina e il suo contenuto rivelato dagli inquirenti: uno dei passi più inquietanti è il punto in cui l'uomo sembra confermare di aver ucciso Alessia e Livia, le sue stesse figlie: "Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più". Questo contenuto si aggiunge a quello di un sms, nel quale Matthias aveva scritto: "Non le porterò indietro".
Pare, inoltre, che l'uomo abbia inviato un pacco in Svizzera da un piccolo ufficio postale della Marsiglia. Ancora sconosciuto il contenuto ma, subito dopo l'affrancatura, la macchina di Matthias sarebbe stata fotografata alla barriera di Ventimiglia in entrata in Italia.
La sua fuga è terminata a Cerignola, dove si continuano a cercare tracce per risalire ad Alessia e Livia. O ai loro corpi.