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La legge sul testamento biologico in Aula il 27 febbraio, ma i deputati cattolici promettono battaglia

Il disegno di legge sul testamento biologico arriverà in Aula il prossimo 27 febbraio, ma stando alle vicissitudini che hanno animato il dibattito in commissione, è molto alto il rischio di operazioni ostruzionistiche da parte dei deputati di area cattolica, che rifiutano in particolare che idratazione e nutrizione vengano considerati trattamenti sanitari sospendibili secondo mera volontà del paziente.
A cura di Charlotte Matteini
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testamento biologico

Il progetto di legge sul testamento biologico arriverà in Parlamento il prossimo 27 febbraio. Nella giornata di ieri, infatti, si è concluso l'esame degli emendamenti presentati dai vari onorevoli e ora, dopo il passaggio in commissione, il provvedimento verrà esaminato dalla Camera dei Deputati. Nonostante la tanto attesa calendarizzazione sia arrivata, l'esame del progetto di legge sul testamento biologico si preannuncia abbastanza burrascoso e convulso. Le opposizioni, infatti, minacciano battaglio, in particolare sull'articolo 3 che compone il provvedimento di legge, relativo alle disposizioni anticipate di trattamento, articolo che permette a ogni persona maggiorenne, capace di intendere e di volere, di decidere anticipatamente a quali tipi di trattamento sottoporsi in futuro in caso di sopravvenuta capacità di autodeterminazione della propria volontà e che prevede inoltre il consenso o il rifiuto anticipato a terapie e trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. I deputati di area cattolica non hanno partecipato al voto e l'emendamento presentato dall'onorevole Amato ha di fatto impedito lo svolgersi del dibattito.

I parlamentari di area cattolica sono sostanzialmente contrari al fatto che idratazione e nutrizione vengano considerati trattamenti sanitari sospendibili secondo mera volontà del paziente e all'obbligatorietà per il medico di eseguire le disposizioni anticipate desiderate dal malato. "Il Pd e il M5S usano modalità prevaricatrici e non rispettano i regolamenti. Loro si appellano al fatto che un comitato ristretto ha prodotto la piattaforma legislativa dalla quale è scaturito questo testo, ma noi sappiamo bene che le leggi si fanno in commissione e quindi non si può non tenere conto del contributo di tutti”, sostiene l'onorevole Pagano della Lega Nord, che rifiuta il dibattito accelerato per questo tipo di legge, accelerazione che sostiene sia avvenuta in Commissione durante l'esame degli emendamenti all'articolo 3.

Visto lo scontro a cui si è assistito in commissione, il timore è che il Aula possano presentarsi situazioni ostruzionistiche simili e dunque che l'iter parlamentare del testo di legge venga sensibilmente rallentato. Al momento il testo ha l'appoggio trasversale del Partito Democratico, di Sel, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica – Ala, mente Forza Italia e Lega Nord promettono battaglia.

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