La “iena” Frank Matano a Fanpage Town #6
Comincia con un telefono, una piccola fotocamera e un grande talento la bella storia di Frank Matano. L'italo-americano conosciuto anche come Lamentecontorta, partì con la pubblicazione, nel 2007, di uno scherzo passato alla storia su Youtube e che, ad oggi, conta 4.440.892 di visualizzazioni. Il grande successo del suo primo scherzo lo indusse a continuare su quella strada, affinando sempre di più le proposte create. Erano tempi floridi per il "tubo" e Frank divenne in breve tempo abbastanza popolare da cominciare a guadagnarsi la fiducia degli utenti, gli iscritit al suo channel aumentavano, ma la svolta arriva quando Francesco Facchinetti "bussa" (letteralmente) in casa Matano: il ragazzo "del Capitano" vuole fare uno scherzo con lui, l'impatto mediatico è altissimo e, da quel momento in poi, per Frank arriva la grande occasione. In soli quattro anni passa da Sky conducendo un format tutto suo (SkySkerzando) alla prima serata di Rai Uno (Ti Lascio Una Canzone) fino a fare parte degli inviati de Le Iene, realizzando una serie di servizi originali e divertenti, su tutti quello su Balotelli, riprendendo anche la tipologia delle classiche interviste interrotte, fino ad arrivare a firmare una special guest di pregevole fattura per Lost In Google, web series firmata The JackaL che sta spopolando in rete.
Frank comincia a crescere e ad avere sempre più visibilità, ma la sua è una presenza televisiva che non da fastidio, non è invasiva, anzi allieta, grazie a quella faccia di gomma da bravo ragazzo e alla sua spontanea simpatia. Tutto questo ad Aldo Grasso, però, non sembra piacere e nel 2010 attacca la web star sul Corriere della Sera, con un editoriale dal titolo "E Frank Matano sarebbe la tv futura?". Un attacco inspiegabile nei confronti di un ragazzo che, all'epoca dei fatti, aveva appena venti anni e che, qui a Fanpage Town, abbiamo approfondito con il diretto interessato, ponendo l'accento sul fatto che tra il "vecchio" e il "nuovo", tra un Aldo Grasso e un Frank Matano è galeotto il "digital divide" : si fa fatica ancora ad accettare che sul web esistono realtà, professioniste e non, che lavorano in modo assolutamente professionale e che, in tanti casi, di uscire dal tubo non ne hanno nessuna intenzione e, quando invece ne hanno voglia e possibilità, incutono reale timore ai dinosauri giganti che da anni infestano i palinsesti. Altrimenti l'attacco di una nobile firma ad un giovane, all'epoca, emergente proprio non si spiega.
Matano è cosa rara, un personaggio che per la sua spontanea ed incisiva cadenza meridionale fa ricordare uno dei caratteri troisiani. La sua sfera di competenza è ovviamente tutt'altro, né tantomeno si vuole qui insinuare paragoni ingombranti. Piuttosto ci piace sottolineare quanto di persona, al primo impatto, sia sembrato limpido, trasparente e senza fronzoli, così come da sempre appare dai primi video con le telecamerine di fortuna. E non pecchiamo di troppa simpatia se ci spingiamo a pensare che il fenomeno Matano possa riprendere domani i passi dei grandi innovatori della tv. Così come da sempre appare dai primi video con le telecamerine di fortuna.