La Guardia di Finanza fa visita a Standard & Poor’s
Gli uomini delle Fiamme gialle stanno compiendo delle verifiche negli uffici milanesi di Standard & Poor's. Gli accertamenti, condotti dal nucleo di Bari, sono stati disposti dalla Procura di Trani nell'ambito di un'indagine sulla condotta delle agenzie di rating e sulla portata delle loro valutazioni in relazione alle fluttuazioni dei mercati internazionali.
Gli inquirenti intendono far luce sul nesso che collega la diffusione dei giudizi di Standard & Poor's, ma anche di Moody's, e le conseguenti speculazioni sui mercati che hanno penalizzato i risparmiatori. Da segnalare che, solamente qualche giorno fa, da S & P era arrivata una secca bocciatura per i debiti sovrani di diversi Paesi dell'Eurozona, Italia compresa.
Le agenzie di rating vengono accusate di aver alterato il mercato fornendo "giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti" sul sistema economico e finanziario del nostro Paese. Al momento, secondo quanto si appreso, ci sarebbero 6 persone indagate: si tratta di 3 analisti si Standard & Poor's, di un dirigente di Moody's e dei due responsabili legali delle due agenzie sul territorio italiano. L'accusa per i 6 sarebbe quella di aver manipolato il mercato. In particolare, i tre analisti di S & P, oltre che di questo reato, sarebbero accusati anche di "abuso di informazioni privilegiate" per aver "elaborato e diffuso notizie non corrette, comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano". Possibile però che il cerchio degli indagati si allarghi.
La Procura di Trani si dice competente ad indagare sulla faccenda perché è stata la prima a ad iscrivere la notizia di reato. I pubblici ministeri pugliesi hanno già ascoltato diverse persone, tra cui Romano Prodi, Mario Draghi e Giulio Tremonti. La Procura sta conducendo due procedimenti paralleli. Il primo riguarda il report diffuso il 6 maggio 2010 a mercati aperti, nel quale Moody's affermava che, dopo quello della Grecia, il sistema bancario italiano era quello più a rischio: un giudizio che ebbe delle conseguenze pesantissime sui mercati. Il secondo procedimento riguarda 3 giudizi sul sistema italiano espressi da S & P, l'ultimo dei quali lo scorso luglio: la società di rating bocciò la manovra del governo Berlusconi prima ancora che se ne conoscesse il testo definitivo.