La Grecia sfida l’Ue: “Non firmiamo neanche con la pistola alla tempia”
Dopo il nulla di fatto del vertice di ieri a Bruxelles, la Grecia sfida apertamente la Ue che aveva posto l'ultimatum nei confronti del Paese ellenico. Il premier greco, Alexis Tsipras, sembra pronto ad andare allo scontro frontale con l'Eurogruppo e dopo il no dell'Ue ha affermato: "Non firmeremo il proseguimento del piano di aiuti neppure con una pistola alla tempia. La nostra democrazia non può essere minacciata". La Grecia non intende accettare ultimatum ed è impegnata a "trovare una soluzione favorevole per tutti" si legge in una dichiarazione diffusa dall’ufficio del primo ministro greco, mentre il partito del primo ministro assicura: "Il governo greco non accetterà ultimatum. È determinato a onorare il suo mandato e la storia della democrazia in Europa". Tsipras ha ribadito che "La Grecia non ha fretta e non accetterà compromessi" anche se si dice convinto che un accordo sul debito con i partner europei sia "del tutto a portata di mano".
Gli ultimatum dell'Ue
Anche il nostro ministro dell'economia Pier Carlo Padoan si dice fiducioso su un possibile accordo ribadendo che "l'uscita di Atene dall'euro è fuori discussione", ma le dichiarazioni che arrivano dell'Eurozona sembrano andare in tutt'altra direzione. "Vogliamo che l'Eurogruppo resti unito, ma dipende solo dalla Grecia" ha affermato ad esempio il tedesco Schaeuble, aggiungendo: "Il governo greco è irresponsabile, ma parlare di Grexit non ha senso". "Il piano A è che ci sia un accordo a 19 e questo è il solo piano sul tavolo" ha spiegato invece il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. Anche per il presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselblom, "la Grecia ha un paio di giorni per chiedere un'estensione del programma di aiuti e solo poi potremo applicare la flessibilità".