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La Germania abbandona per sempre il nucleare

Dopo la Svizzera anche la Germania, il Paese più industrializzato d’Europa, ha deciso di chiudere le proprie centrali nucleari entro il 2022. Il governo italiano, invece, ribadisce la propria intenzione di proseguire per la strada del nucleare.
A cura di Cristian Basile
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germania nucleare

La crisi di Fukushima ha stravolto i programmi energetici mondiali. Il mondo non si fida più del nucleare e sempre più governi annunciano di voler abbandonare l'atomo per affidarsi alle energie rinnovabili. Dopo la decisione della Svizzera di chiudere le proprie centrali oggi anche la Germania, il Paese più industrializzato d'Europa, ha annunciato l'addio definitivo all'energia nucleare dal 2022.

In Germania sono attualmente presenti 17 reattori, dei quali, gli otto più vecchi sono stati disattivati dopo il terremoto e lo tsunami dello scorso 11 marzo che hanno sconvolto il Giappone provocando una crisi nucleare, per molti, più grave di quella di Chernobyl. Entro il 2021 ne verrano disattivati altri sei e i restanti tre l'anno successivo, l'ultimo per il nucleare tedesco. Solamente un reattore verrà tenuto in stand-by, per far fronte ad eventuali emergenze o black-out. Dunque la Germania sarà il primo paese industrializzato al mondo ad abbandonare definitivamente il nucleare dopo il disastro giapponese, una marcia indietro per la cancelliera Angela Merkel, inizialmente favorevole al nucleare tanto da essere accusata di subire l'influenza delle lobby del nucleare.

Ma la crisi di Fukushima e l'ascesa incredibile del partito antinuclearista dei Verdi, diventato probabilmente il primo partito tedesco, le hanno fatto evidentemente cambiare idea. Insomma mentre il mondo lentamente volta le spalle al nucleare per abbracciare il futuro e le energie rinnovabili soltanto il governo italiano sembra non avere nessuna intenzione di abbandonare la strada nucleare, irta di insidie anche perchè appena intrapresa e forse addirittura anacronistica. Soltanto qualche giorno fa il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha confermato all'assemblea annuale di Confindustria che "la scelta nucleare è la più corretta per un Paese industrializzato come il nostro".

Pronta la reazione del presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, come informa l'ASCA: "Il governo Berlusconi vuole fare l'opposto della Germania che ha deciso di uscire definitivamente dal nucleare: una scelta importante che non solo conferma la decisione presa dai Verdi tedeschi quando erano al governo ma che disegna uno scenario nuovo per le politiche energetiche europee che punteranno sempre piu' su rinnovabili, efficienza e risparmio energetico. Queste sono ore decisive per il futuro dell'Italia – ha affermato Bonelli – perchè la corte di Cassazione è chiamata a pronunciarsi sul quesito referendario sul nucleare che il governo Berlusconi ha sabotato per impedire agli italiani di fermare definitivamente il nucleare".

"La Germania dimostra chiaramente che senza l'atomo l'economia di una grande nazione puo' progredire senza subire il rischio radioattivo e i costi elevatissimi delle centrali nucleari. I tedeschi puntano ad avere per il 2050 l'80% dell'energia prodotta da fonti rinnovabili con milioni di nuovi posti di lavoro, creando una ricchezza piu' distribuita e democratica. Quello che dovrebbe fare il nostro Paese – ha concluso Bonelli – se non avesse un governo che affossa le rinnovabili e punta ad ingannare i cittadini sul nucleare".

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