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La Francia trema dopo gli attentati. Valls invia 300 soldati a Nantes

Il premier interviene dopo i tre episodi di violenza delle ultime ore (Joue le Tours, Digione e Nantes). Alzata la soglia di sicurezza anche in vista del Natale. Hollande: “Non cederemo al panico”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ieri è deceduta una delle undici persone rimaste ferite nell'attentato di lunedì sera a Nantes, in Francia. Lo ha comunicato direttamente il presidente, Francois Hollande, che ha esortato il Paese a non "cedere al panico" dopo i tre attacchi avvenuti a Joue-les-Tours, Digione e, appunto, Nantes, dove un furgoncino si è schiantato contro un mercatino di Natale in pieno centro. Nel frattempo, per rinforzare la sicurezza del Paese, il governo francese ha deciso di schierare diversi militari in più in operazioni di sorveglianza. Lo ha annunciato il premier, Manuel Valls. “Sarà aumentato il numero di pattuglie in questo periodo. Da 200 a 300 soldati saranno schierati nelle prossime ore", ha detto il premier ieri, assicurando che i tre attentati non sono collegati tra di loro e sono invece opera di "individui ibridi, che possono agire da soli", cosa che rende sicuramente più difficile il lavoro degli inquirenti e dei servizi all'opera.

Francia, 200-300 soldati in più per sicurezza

I militari daranno man forte ai 780 colleghi già assegnati al pattugliamento dei "punti ad alta frequentazione" nell'ambito del piano Vigipirate contro il terrorismo. Queste pattuglie hanno l’obiettivo di sorvegliare luoghi affollati come grandi centri commerciali, zone turistiche o monumenti ad alta affluenza, grandi stazioni ferroviarie o di mezzi di trasporto pubblico suburbano. Va comunque precisamente che, anche secondo il procuratore di Nantes, nell’ultimo caso non si può parlare di "gesto terroristico" (la magistratura nega che l’uomo abbia gridato ‘Allah Akbar', Dio è grande) e le autorità preferiscono parlare del gesto di uno "squilibrato" con disturbi psicologici. Anche il conducente di Digione sembra avesse problemi psicologici dal 2001. Il movente dell'Islam radicale sembra invece accertato per l'aggressione contro i poliziotti a Jouè-Lès-Tours.

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