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La Francia proroga lo stato d’emergenza dopo Nizza: cos’è e cosa comporta

Il provvedimento originario, deciso dopo gli attentati di Parigi, sarebbe dovuto terminare il 26 luglio, dopo una prima poroga dovuta agli Europei di calcio e il Tour de France. Hollande ha deciso che “l’État d’urgence” durerà fino a ottobre.
A cura di Claudia Torrisi
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il camion che ha mietuto 84 vittime

"La Francia è stata colpita nel suo giorno di festa nazionale, un giorno simbolo di libertà. L’intera Francia è minacciata dal terrorismo islamico. Dobbiamo mostrare vigilanza assoluta e determinazione costante. La Francia è inorridita da questa mostruosità". Sono state queste le parole pronunciate dal presidente francese Francoise Hollande durante il suo discorso intorno alle quattro di questa notte, a poche ore dal terribile attentato sul lungomare di Nizza, che ha causato la morte di 84 persone e un centinaio di feriti – dei quali 18 in maniera grave. Il presidente ha anche annunciato una proroga di tre mesi dello "stato d'emergenza", proclamato dopo gli attentati di novembre a Parigi.

Il provvedimento originario sarebbe dovuto terminare il 26 maggio, ma lo scorso aprile il governo ha chiesto una proroga per fronteggiare il rischio terrorismo durante gli Europei di calcio e il Tour de France. La scadenza è quindi stata spostata al 26 luglio. Solo ieri, prima che si verificasse l'attentato di Nizza, Hollande aveva detto di non poter "prolungare lo stato d’emergenza all’infinito", perché vorrebbe dire "non essere più una repubblica con norme di legge applicabili ad ogni circostanza. Lo stato di emergenza fa parte delle situazioni eccezionali. Abbiamo una legge che garantisce l’azione contro il terrorismo. Ma la minaccia è ancora presente". Poche ore dopo, un camion lanciato a tutta velocità sulla folla presente alle celebrazioni per il 14 luglio sul lungomare di Nizza ha cambiato le carte in tavola e lo stato d'emergenza perdurerà fino a ottobre.

Cos'è lo stato d'emergenza

Lo stato di emergenza è una procedura straordinaria di limitazione dei diritti e delle libertà, istituita dalla legge numero 55-385 del 3 aprile 1955 e parzialmente modificata dalla legge di pubblica sicurezza del marzo scorso, provvedimento adottato proprio dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo. Nella storia francese è stato diramato altre volte: durante la guera di indipendenza dell'Algeria, nel 1955, nei giorni successivi al ritorno al potere di De Gaulle, nel 1958, nelle settimane in cui si configurò il pericolo di un colpo di stato militare nel 1961, e durante la rivolta nelle banlieu, nel novembre del 2005.

Dice la legge:

Lo stato di emergenza può essere dichiarato in tutto o in parte del territorio metropolitano o dei dipartimenti d'oltremare, o nei casi di pericolo imminente risultanti da gravi problemi di ordine pubblico, o nel caso di calamità o eventi di eccezionale rilevanza e gravità.

È una misura applicabile sia in caso di pericolo imminente – per gravi violazioni dell'ordine pubblico – sia in caso di eventi che, per natura e gravità, siano classificabili come "calamità pubblica". Può essere dichiarato in tutto o in parte del territorio francese – a novembre Hollande ha deciso di estenderlo a tutta la Francia, e così è rimasto. Lo stato d'emergenza viene proclamato dal Consiglio dei ministri e può durare dodici giorni, salvo che la proroga non sia decisa per legge.

Cosa comporta

Vengono conferiti ai prefetti alcuni poteri speciali:

  • vietare la circolazione di persone o veicoli nei luoghi e negli orari stabiliti per legge
  • istituire zone di protezione o sicurezza in cui il soggiorno delle persone sia regolamentato;
  • vietare il soggiorno in un dipartimento o in parte di esso a chiunque tenti di ostacolare, in qualsivoglia modo, l'azione delle pubbliche autorità.

Il ministro dell'Interno può ordinare gli arresti domiciliari di soggetti ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico. Questa procedura – che non può in nessun caso avere come effetto la creazione di campi di detenzione amministrativa – è bilanciata da alcune garanzie: alle persone sottoposte agli arresti domiciliari deve essere consentito di risiedere in un'area urbana – o nelle immediate vicinanze; deve essere garantito agli arrestati il sostentamento, così come alle loro famiglie, e la possibilità di fare ricorso contro le misure restrittive al tribunale amministrativo. Sempre il ministro – per tutta la Francia – o i prefetti possono ordinare la chiusura temporanea di luoghi pubblici, come teatri o ristoranti, o proibire riunioni considerate "passibili di provocare disordini". Può essere anche ordinata la consegna di armi e munizioni.

Con il decreto con cui è dichiarato lo stato d'emergenza possono poi essere adottate altre misure supplementari – che devono essere dichiarate espressamente. Può essere conferito, in particolare, al ministro e al prefetto il potere di:

  • ordinare perquisizioni a domicilio diurne e notturne – esclusivamente nell'ambito territoriale di applicazione del decreto;
  • adottare tutte le misure necessarie per assicurare il controllo della stampa e di ogni forma di pubblicazione ed espressione (trasmissioni radio, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali).

Infine, quando lo stato d'emergenza è dichiarato in un dipartimento o in parte di questo, può essere adottato un decreto, previa relazione dei ministri della Giustizia e della Difesa, che autorizza la giurisdizione militare a perseguire i reati di competenza della Corte d'assise del relativo dipartimento.

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