La Francia annuncia bombardamenti contro l’Isis in Siria “settimana prossima”
La Francia inizierà a bombardare le postazioni dell’Isis in Siria “nelle prossime settimane” E’ quanto ha annunciato il ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian, ribadendo quanto aveva già affermato un paio di giorni fa il presidente Francois Hollande che aveva sottolineato incursioni aeree contro i miliziani jihadisti, giudicandole "necessarie". Intervistato dalla radio France Inter, Le Drian ha risposto che i raid dei caccia francesi cominceranno “appena avremo obiettivi ben identificati”. Alla domanda sull’eventualità che la Francia appoggi il presidente siriano Bashar al Assad nella lotta contro lo Stato Islamico, il ministro ha detto che questa “non è la soluzione. Se ne deve andare al più presto possibile, in Siria serve una soluzione politica. Il nostro nemico è Daesh, Assad è il nemico del suo popolo”. Del resto, lo stesso Hollande l’aveva sottolineato: “Abbiamo sempre detto che la soluzione non può passare con il mantenimento di Bashar al-Assad al potere in Siria. Bashar Al Assad ha sparato sul suo popolo, ha usato armi chimiche, è lui che ha rifiutato ogni discussione”. Ma è lo stesso Bashar al-Assad a puntare il dito contro l'Europa sulla questione Isis. "L'afflusso massiccio di profughi è responsabilità dell'Europa visto che ha sostenuto e continua a sostenere e a coprire il terrorismo", ha detto il presidente siriano in un'intervista ai media russi. "L'Europa chiama i terroristi ‘moderati' – ha proseguito Assad – e li divide in gruppi, ma tutti loro sono estremisti".
Dati falsi sull'Isis arrivati ad Obama
Nel frattempo il New York Times ha rivelato che un gruppo di analisti di intelligence USA avrebbe consegnato agli investigatori del Pentagono le prove che dimostrerebbero che alti ufficiali militari hanno manipolato i risultati dei rapporti sulla lotta all’Isis, minimizzando la pericolosità dei jihadisti. In particolare, notizie sull'efficacia dei raid aerei compiuti sulle roccaforti jihadiste o sulla reale preparazione delle truppe irachene sarebbero state falsificate. Sotto osservazione ora ci sarebbero tutti i rapporti inviati dagli 007 agli ufficiali dello Us Central Command (Centcom), facendo il confronto con i documenti poi arrivati sul tavolo anche del presidente Barack Obama. "L'indagine verificherà – ha spiegato un portavoce dell'ispettore generale del Pentagono – se ci sono state falsificazioni e insabbiamenti sul fronte delle informazioni o se ci sono stati ritardi nel fornirle alle autorità competenti. Esamineremo ogni singola responsabilità e ogni cattiva condotta o falla sarà perseguita”.