La disoccupazione giovanile in Italia raggiunge un nuovo record: 36,5%
Il tasso di disoccupazione nel nostro Paese tocca nuove vette, superando la soglia dell'11% e raggiungendo l'11,1%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti nei dodici mesi. E' quanto rende noto l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori), spiegando che tenendo conto delle serie storiche trimestrali, il mese scorso segna il tasso più alto di disoccupazione dal primo trimestre 1999. Gli occupati ad ottobre sono, invece, 22 milioni 930 mila, sostanzialmente stabili rispetto a settembre. Su base annua si registra un calo dello 0,2%, -45 mila unità. Il tasso di occupazione è così pari al 56,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale, invariato rispetto a dodici mesi prima.
Disoccupazione giovanile record – Ma in quanto a cifre record, non è tutto. I disoccupati a ottobre hanno raggiunto quota 2 milioni e 870 mila (aumentati del 3,3% rispetto a settembre, +93 mila unita). È il numero massimo sia dall'inizio delle serie storiche mensili, gennaio 2004, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. A fare le spese di questa situazione, manco a dirlo, sono i giovani. Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni è pari al 36,5%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a settembre e di 5,8 punti su ottobre 2011. Anche in questo caso si tratta del livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili, sia dall'inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila.
Cifre record anche per dipendenti a termine e part-time (involontario)– E a preoccupare sono anche i dati relativi al precariato. Nel terzo trimestre i dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila a cui si aggiungono 430 mila collaboratori, sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall'inizio delle serie trimestrali relative, dal III trimestre 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal III trimestre 1993. Terzo trimestre che fa segnare anche il livello più alto dal terzo trimestre 1993, per quanto riguarda i lavoratori part time: 3 milioni 847 mila. L'Istat, sottolineando inoltre, che per oltre la metà, circa il 58%, si tratta di part time involontario, ovvero degli impieghi accettati in mancanza di un lavoro a tempo pieno.