La Corea del Nord parteciperà alle Olimpiadi invernali di Seul: segni di disgelo da Pyongyang
La Corea del Nord tende la mano a quella del Sud. Pyongyang ha infatti deciso di inviare una delegazione di alto livello alle prossime Olimpiadi invernali che si terranno a Seul dal 9 al 25 febbraio 2018, della quale faranno parte atleti, funzionari e sostenitori. Un'apertura importante, che arriva a pochi giorni dalle ennesime minacce del dittatore Kim Jong Un, che nel suo discorso di fine anno aveva dichiarato di essere pronto a premere il "pulsante nucleare che è sulla sua scrivania" se il Paese sarà in qualche modo minacciato. Proprio in quell'occasione, però, aveva anche aperto, non senza creare sorprese, a un dialogo con il presidente sudcoreano Moon Jae-in. La decisione di prendere parte alla kermesse sportiva è stato il primo risultato dell’incontro in corso da stamattina tra i rappresentanti delle due Coree al villaggio di confine di Panmunjom, l’avamposto sul 38 esimo Parallelo dove nel 1953 fu stabilito il cessate il fuoco dopo la guerra fratricida scoppiata nel 1950.
Seul ha persino rilanciato proponendo che gli atleti delle due squadre sfilino insieme alla cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi, un evento questo che non si ripete da 12 anni, cioè dalle Olimpiadi invernali del 2006. Non solo. Ha cercato di fare un passo in avanti anche dal punto di vista politico, chiedendo ai vicini del Nord di riavviare le discussioni sulle riunioni delle famiglie separate dalla Guerra di Corea e di tenere quanto prima anche un dialogo tra militari per "eliminare o ridurre i rischi di errore di valutazione", stemperando le tensioni intorno all'intera penisola. Da parte sua, Pyongyang non ha ancora fatto sapere quale è stata la reazione del suo leader a quanto offerto. Ad ogni modo, si tratta di una decisione storica per il futuro di questi due Paesi e dei loro alleati: era dal 2015 che le due potenze asiatiche non si incontravano direttamente. Negli ultimi due anni i loro rapporti sono peggiorati soprattutto in seguito alla decisione del Nord di svolgere test nucleari e moltiplicare i lanci dei missili.