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La bufala delle 500mila persone che hanno abboccato al falso sito per il reddito di cittadinanza

Per verificare la notizia relativa ai 500mila “boccaloni” che hanno richiesto il reddito di cittadinanza sul falso sito IMPS, Fanpage.it ha contattato anche uno dei soci di Ars Digitalia, Domenico Neto, che ci ha spiegato: “Quel dato non è stato diffuso da noi, il sito ha avuto poco più di 800mila visualizzazioni e il dato indica sostanzialmente gli accessi al portale”.
A cura di Charlotte Matteini
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Ci sono cinquecentomila persone in Italia che hanno abboccato al sito fake del reddito di cittadinanza messo online lo scorso marzo dall'agenzia Ars Digitalia? A quanto pare no, o meglio, per essere precisi, la "notizia" è stata più o meno volutamente manipolata allo scopo di diffondere l'articolo dal perfetto titolo a effetto. Proviamo un po' a ricapitolare la vicenda: nel marzo 2018 l'agenzia Ars Digitalia mette online il sito redditodicittadinanza2018.it, un portale satirico dove gli utenti possono provare a prenotare il proprio reddito di cittadinanza compilando il form online. Navigando sul sito appare subito chiaro come quello in oggetto sia un sito fasullo, numerosi sono i dettagli che lo suggeriscono in maniera lampante all'utente, a cominciare dalla scritta IMPS che sta per "Istituto mondiale provvidenza solare".

In realtà, il portale fake volutamente satirico venne lanciato dall'agenzia con un preciso scopo: porre l’attenzione sulla sicurezza informatica e sull’acquisizione dei dati personali: “Prima di inviare un modulo con i vostri dati personali dovete controllare attentamente la fonte del sito che state compilando”, spiegò Ars Digitalia. "In quel modulo c’erano riferimenti ai dati personali e noi volevamo segnalare il pericolo per gli utenti. Così è nato un sito parodia con intento ironico-satirico, palesemente finto e così è stato creato il sito web dove (non) potrete prenotare il vostro reddito di cittadinanza. La sicurezza passa dalla corretta informazione. Sapere che il governo non si è insediato e che quindi è impossibile richiedere qualcosa che è stata solo una proposta elettorale, e che quindi nessuno può sapere se vedrà mai la luce, è l’unico modo di distinguere una bufala dalla realtà”, spiegarono gli sviluppatori del sito a Fanpage.it.

Passato qualche mese, il portale di Ars Digitalia è tornato improvvisamente in auge e, complice un video Facebook (ri)diffuso da un utente ignoto, nel giro di pochissime ore la notizia dei 500mila boccaloni si è sparsa e numerosi siti hanno pubblicato la notizia titolando "ci cascano in 500mila". Ebbene, in realtà questo dato è stato manipolato e non sarebbero effettivamente mezzo milione le persone che hanno abboccato alla burla. Il sito di Ars Digitalia ha avuto un boom di accessi dopo i primi articoli pubblicati a marzo 2018 (ce ne siamo occupati anche noi) e dunque è decisamente plausibile che le centinaia di migliaia di accessi e relative registrazioni siano frutto non tanto di boccaloni, ma di persone che hanno provato a divertirsi con il sito satirico e hanno compilato il form per vedere che cosa sarebbe successo.

Come spiega Alessandro Ionni, uno degli ideatori della campagna, il dato dei 500.000 iscritti "non è sbagliato, viene dai nostri analytics. Gli utenti sono più di 500.000, ma le compilazioni sappiamo per certo siano state più di 300.000 a Marzo, poi non abbiamo più monitorato. Che siano 500.000 è plausibile ma non certo al 100%". Alla domanda "è plausibile sostenere che le migliaia di compilazioni non vengano tanto da persone che hanno abboccato, ma anche da molte persone che hanno voluto provare il sito troll?", Ionni ha risposto: "È quello che abbiamo anche specificato ai giornali, che non hanno sentito. Siamo sicuri che alcuni hanno ‘abboccato' e ti dico anche purtroppo, perché pensavamo fosse abbastanza palese, ma la maggior parte lo ha compilato per goliardia o magari per il ‘non è vero ma ci credo'". 

Insomma, la situazione descritta da molti giornali possiamo dire che non è esattamente aderente alla realtà dei fatti. Per avere un'ulteriore conferma, Fanpage.it ha contattato anche uno dei soci di Ars Digitalia – nonché sviluppatore del progetto Redditodicittadinanza2018.it – Domenico Neto, che ci ha spiegato: "Quel dato non è stato diffuso da noi, il sito ha avuto poco più di 700mila visualizzazioni e il dato indica sostanzialmente gli accessi al portale". Proseguendo, Neto ci spiega che il sito del falso reddito di cittadinanza non registra né controlla i dati immessi anche perché al termine della procedura il bottone da cliccare si sposta e non permette comunque di inoltrare alcun dato e che dunque l'azienda non può avere contezza delle informazioni inserite dagli utenti. La quasi totalità dei visitatori ha compilato l'apposito form e questo viene evidenziato dall'alto tempo di permanenza per utente sul sito, ma è molto plausibile che la maggior parte degli utenti abbia visitato il sito satirico proprio grazie alla pubblicità risalente a marzo e dunque la maggior parte dell'utenza sapesse esattamente quale fosse lo scopo del sito. "Noi stessi stiamo provvedendo a spiegare che la notizia diffusa non è esattamente corretta", ha concluso.

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