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La Bce e la lettera segreta al Governo italiano

Il Corriere della Sera ha svelato la missiva dell’agosto scorso con cui Draghi e Trichet hanno richiesto interventi immediati al Governo per superare la crisi economica, e che poi ha portato alla manovra bis.
A cura di Antonio Palma
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Mario Draghi e Jean-Claude Trichet

Il tanto discusso e mai confermato avvertimento all’Italia sui rischi economici da parte dell’Unione Europea nell’agosto scorso alla fine vi è stato realmente. Quello che molti non hanno esitato a definire un commissariamento del nostro Governo non è arrivato dall’UE in quanto istituzione, ma da un altro ente europeo molto più autorevole in termini economici, la Banca Centrale Europea. Le numerose discussioni nella maggioranza e gli incontri non programmati del CdM di questa estate, che poi hanno portato al varo della manovra bis, lo avevano già fatto intuire. La conferma ora viene dal Corriere della sera che è riuscito a mettere le mani sulla missiva “confidenziale” spedita da Francoforte a Roma il 5 agosto scorso.

La richiesta dettagliata degli interventi da mettere in atto per cercare di uscire dalla crisi porta la doppia firma del Presidente uscente della Bce Jean-Claude Trichet e di Mario Draghi, attuale governatore della Banca d'Italia e Presidente in Pectore della banca centrale Europea. I due economisti parlano a nome del consiglio direttivo della Bce che esattamente il giorno prima della lettera si era riunito per esaminare la gravissima situazione dei titoli di Stato italiani, stabilendo che l’obiettivo fondamentale dell’Italia sarebbe dovuto essere la ricerca della fiducia dei mercati.

La lettera dei due economisti, indirizzata al Premier Berlusconi, non usa preamboli ma va diritta al sodo elencando due punti chiave essenziali, l’aumento della crescita e la sostenibilità delle finanze pubbliche, e tutti i provvedimenti correttivi necessari per raggiungerli. Dopo la lettura del messaggio si capisce benissimo da dove sono improvvisamente arrivate alcune scelte del Governo nella manovra correttiva di agosto.

Il messaggio è stato recepito dal Governo Berlusconi che ha voluto-dovuto seguire le linee guida della Bce, così è stato per l’anticipo di un anno del raggiungimento del pareggio di Bilancio, come anche per l’ulteriore intervento sulle pensioni di anzianità delle donne. Alcuni provvedimenti chiesti non hanno potuto trovare immediata attuazione, ma l’Esecutivo si è impegnato nel portarli avanti con iniziative successive, stiamo parlando della “clausola di riduzione automatica del deficit” e di “una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio”, e anche la possibilità di “fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province) ”.

Altre misure richieste per il momento invece non hanno trovato spazio o piena attuazione nella manovra, come l'aumento della concorrenza attraverso la liberalizzazione dei servizi pubblici e professionali o anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa.

Ciò che invece il Governo ha recepito è la velocità con cui si chiedevano di attuare le azioni elencate “il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011”, in modo da confortare i mercati ma anche ottenere implicitamente l’appoggio della Bce nel salvaguardare i Titoli di Stato italiani. La Bce, in effetti, è successivamente intervenuta, ma dai mercati non sembra siano arrivati grandi risultati e l’economia italiana è ancora in bilico con Titoli di Stato che hanno raggiunto percentuali di interesse molto pericolose.

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