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L’uragano Irene è a New York: la Grande Mela è un deserto. Le vittime sono nove

Scene da film hollywoodiano nella Grande Mela: i cittadini, dopo aver fatto ogni genere di rifornimento, rimarrano serrati in casa almeno fino a stasera. Times Square spettrale. Chiusi aeroporti e, per la prima volta nella storia per un fenomeno naturale, la metropolitana. Intanto si fa largo il rischio tsunami a Manhattan.
A cura di Biagio Chiariello
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L'uragano Irene

Le coste di North Carolina e Virginia hanno già conosciuto la furia dell'uragano Irene; nove i morti nei due stati della East Coast americana, tra i quali un bambino di 11 anni e un surfista annegato mentre sfidava le onde. L'ultima vittima è un uomo colpito da un albero che si è abbattuto sulla sua casa.

Intanto Irene prosegue il suo cammino. Washington e New York sono allertate. Sulla Capitale americana, il cielo si è fatto scuro e ha cominciato a piovere. Nella Grande Mela, il sindaco Bloomberg ha ordinato l' evacuazione più grande della storia: 370.000persone dalle zone considerate a rischio (comprese Battery Park, il Financial District, Wall Street, parte di Chinatown e alcune aree dei borough di Brooklyn e Staten Island). Sembra davvero la scena di un film hollywoodiano, coi cittadini che hanno fatto scorta di ogni genere alimentare, creando resse nei negozi , per poi svuotare le strade di una delle città più affollate del mondo. Ora sono tappati in casa, almeno fino alle 21 di stasera, come richiesto dal primo cittadino.

Piogge torrenziali e venti che soffiano ad oltre 140 km/h hanno accolto l'arrivo dell'uragano a NY. Come se non bastasse, la città è stata colpita da un terremoto di magnitudo 2.9 che, fortunatamente, non ha provocato danni a cose o persone. Il precipitare degli eventi hanno costretto le autorità a chiudere aeroporti (Alitalia ha comunicato che tutti i voli per New York e Boston di ieri e oggi sono stati cancellati; numero verde a disposizione per informazioni,  800.65.00.55, oppure chiamare al numero 06.65640, e negli Stati Uniti al numero verde 1.800.23.35.750, o al numero +39.06.65649) e, per la prima volta nella storia della Grande Mela a causa di un fenomeno naturale, anche i mezzi pubblici: niente autobus, né metropolitana, almeno per tutta la giornata di oggi, con la speranza di riaprila domani. Chiuso il porto di New York e il porto di Long Island Sud. Il rischio più grande al momento è quello di uno tsunami: secondo gli esperti il mare si alzerà tra gli 1,2 e i 2,4 metri, sommergendo alcune zone nella parte meridionale di Manhattan.

Le autorità hanno distribuito ai cittadini un manuale su come agire quando l’uragano si abbatterà sulla città: proibito telefonare se non strettamente necessario per non sovraccaricare le linee, non usufruire di cucine a gas, stare il più possibile lontani dalle finestre e disinnescare il maggior numero di prese elettriche. “State facendo un lavoro stupendo. La situazione è grave ma il governo sta dimostrando di essere preparato” ha  detto il presidente degli USA, Barack Obama, in visita presso la sede della protezione civile Usa, aggiungendo “ci aspettano 72 ore molto lunghe”.

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