Grecia, Eurosummit: c’è l’accordo. Varoufakis: “Io non l’avrei firmato”
Ore 22.50 – Un sondaggio condotto in Germania dallo Spiegel rivela che il 78% dei cittadini tedeschi non si fida delle misure promesse dal governo greco. Il 62% degli intervistati, tuttavia, ritiene che la Grecia deve rimanere nell'Eurozona.
Ore 19.50 – Che la firma dell'accordo avrebbe avuto strascichi pesanti era noto; che avrebbero potuto innescare un terremoto politico in Grecia molto meno. Anel, partito che governa insieme a Syriza, ha annunciato che non voterà l'accordo, facendo così mancare la maggioranza al primo ministro Tsipras. Nel frattempo è iniziata una nuova mobilitazione a Piazza Syntagma, con migliaia di cittadini che protestano contro l'intesa raggiunta. Il sindacato dei dipendenti pubblici ha indetto uno sciopero di 24 ore per mercoledì, quando il Parlamento greco sarà chiamato a ratificare le misure chieste dall'Europa. In questo quadro si complica anche la strada per l'ottenimento di un prestito ponte: "La questione del prestito ponte – ha detto Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo – è molto complessa e ancora non abbiamo trovato la chiave. Domani i tecnici diranno all'euroworking group quali sono le varie opzioni, a questo seguirà una conference call dei ministri domani sera o mercoledì mattina, per vedere quali opzioni e se possiamo trovare un accordo. Non è facile".
Ore 18.00 – Ha tutta l'aria di essere un regolamento di conti quello di Varoufakis nei confronti di Alexis Tsipras: a una settimana dalle sue dimissioni l'ex ministro delle finanze afferma in un'intervista che, dopo il referendum di Atene, aveva un piano per la Grecia. Piano che tuttavia non è stato appoggiato, anzi il primo ministro ellenico ha deciso ulteriori concessioni e "ha accettato che qualsiasi fosse stata la posizione dei creditori, non li avrebbe sfidati". "L'Eurogruppo, che non è previsto da alcun trattato", "è un'orchestra diretta dal ministro Schaeuble", attacca Varoufakis. L'ex ministro, nel suo piano, voleva rendere possibile una "Grexit" per spuntare un accordo migliore. Intanto il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato di essere pronto a collaborare con il governo greco, mentre l'agenzia di Standard e Poors starebbe considerando l'ipotesi di alzare il rating della Grecia.
Ore 12.15 – Grillo sull'accordo: "E' colpo di stato" – "La strategia dell'eurogruppo, quella del terrore: colpirne uno per educarne 19 #ThisIsACoup, questo è un colpo di Stato". Così scrive su twitter il leader M5S, Beppe Grillo.
Ore 11.25 – Questi sono i termini dell'accordo tra Ue e Atene. Il calendario concordato con i leader dell’eurozona è questo: entro mercoledì 15 luglio, fra tre giorni, la Grecia deve provvedere a: modifica dell’IVA e ampliamento delle imposte per aumentare i ricavi; modifica al sistema delle pensioni in vista di una riforma organica; tagli alla spesa pubblica. Entro mercoledì 22 luglio Tsipras deve: provvedere all’adozione della riforma del Codice di procedura civile per abbassare i costi della giustizia e accelerare i processi; con l’aiuto della Commissione Europea gestire la direttiva sui piani di aiuti per le banche.
Ore 11.15 – "Accordo umiliante". Panagiotis Lafazaris, ministro dell'energia e leader dell'ala radicale di Syriza, ha definito "umiliante" il compromesso raggiunto dalla Grecia a Bruxelles in una nota a nome di "Piattaforma di sinistra" pubblicata sul sito parapolitika.gr.
10.50 – Bild delusa: "Svolta dramma, 86 miliardi regalati ai greci" – "86 miliardi per i greci!", è il titolo della Bild online, in merito all'accordo raggiunto a Bruxelles. "Svolta nel grexit-dramma – si legge -: dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti…86 miliardi per i greci!". Il tabloid tedesco di Axel Springer per settimane ha portato avanti una campagna pro-Grexit.
Ore 10.15 – Dijsselbloem ricorda che la Grecia approvare riforme entro mercoledì – "Ora l'accordo va al Parlamento greco, che deve approvarlo e dare il via libera anche alle prime misure entro mercoledì" E' quanto ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, sottolineando che l'Eurogruppo si riunirà nella stessa giornata del 15 luglio per valutare la situazione dopo che ad Atene si sarà espressa. L'ok al negoziato sul salvataggio Esm arriverà entro la fine della settimana.
Ore 10.05 – I numeri dell'accordo – Il piano concordato di aiuti alla Grecia è da oltre 80 miliardi. La Merkel ha fatto sapere che il terzo aiuto finanziario ad Atene oscilla tra 82-86 miliardi. Stesse cifre di cui avevano parlato in conferenza stampa anche Juncker, Tusk e Dijsselbloem. Quest'ultimo ha specificato che l'accordo permetterà di ricapitalizzare le banche greche con 25 miliardi di euro subito.
Ore 10 – Parla Tsipras: "Abbiamo combattuto una dura battaglia. C’erano da assumere decisioni difficili" ha detto il premier greco, lasciando l'Eurosummit. "Ci siamo presi la responsabilità di arginare i piani più estremi proposti da certi circoli conservatori in ambito europeo. Abbiamo ottenuto che si ristrutturi il debito e che sia assicurato un nuovo finanziamento nel medio periodo. La Grecia riprenderà il suo percorso per tornare a crescere e sarà evitato il trasferimento dei nostri beni all'estero" ha aggiunto Tsipras.
Ore 9.55 – Renzi: "no a trionfalismi" – Meglio non lasciarsi andare a trionfalismi o giudizi riduttivi su un accordo che "non era scontato". Sono le parole di premier Matteo Renzi al termine del summit che ha raggiunto un'intesa che eviterà il Grexit. "E' stata una nottata di grande impegno e anche di qualche tensione", è stato raggiunto, "un accordo importante che in molti momenti della nottata non è apparso scontato" ha aggiunto Renzi.
Ore 9.45 – Merkel: "E' stato approvato il piano, non quello B" – Anche la cancelliera Angela Merkel è intervenuta sull'intesa appena raggiunta dall'Eurogruppo. "Sulla Grecia è stato approvato il piano A e non c'è nessun bisogno di un piano B", ha detto il leader tedesco al termine del Vertice Ue in relazione alla paventata uscita temporanea della Grecia dell’eurozona. "L'accordo raggiunto all'unanimità sulla Grecia ha più vantaggi che svantaggi" specifica la Merkel.
Ore 9.25 – 17 ore per l'accordo – "Dopo 17 ore di negoziato abbiamo raggiunto un accordo per avviare negoziati sugli aiuti Esm con rigide condizioni": lo ha detto il presidente Tusk, precisando che ora i ministri delle finanze dovranno decidere "con urgenza come aiutare la Grecia con un finanziamento ponte". "Abbiamo evitato la Grexit, obiettivo per il quale ci siamo sempre battuti". Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker al termine della lunga maratona dell'Eurosummit.
Ore 9.05 – Nuovi fondi per la Grecia, in cambio di riforme – Il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, spiega che l'accordo è stato raggiunto all’unanimità tra i leader dell’eurozona. Atene beneficerà di un nuovo prestito da parte del Meccanismo europeo di stabilità (MES), ma dovrà assicurare le riforme promesse e i tagli alla spesa.
Ore 8.50 – Accordo raggiunto, Grecia non uscirà dall'Euro – Secondo il primo ministro belga,Charles Michel, è stato trovato l’accordo tra la Grecia e l'Europa. Dopo il suo tweet, sempre su Twitter il portavoce del governo di Cipro ha scritto: "Sembra che abbiamo un accordo". Quindi è arrivato il cinguettio del Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.
C'è da dire che l’Eurosummit sul futuro della Grecia, cominciato alle 16 di ieri e praticamente tuttora in corso a Bruxelles, probabilmente sarà ricordato dai partecipanti come il vertice dei capi di Stato più lungo. Secondo diverse fonti, la riunione dei leader di paesi dell’eurozona, ha battuto quello di Nizza del 2000, che finora deteneva il record.
“Umilianti e disastrose”. Sono gli aggettivi con cui il governo di Atene ha definito le proposte che le hanno presentato ieri a Bruxelles: l’Eurosummit ha infatti chiesto ad Alexis Tsipras di fare in 72 ore, entro mercoledì, le riforme che il Paese non ha realizzato in anni, dal fisco alle pensioni. Tanto che il premier greco, scrivono, avrebbe fatto il gesto di sfilarsi la giacca e offrirla agli interlocutori, come a dire che la Grecia non altro da offrire. Certo è che il “no” del referendum di sette giorni ha cambiato le cose, restringere le possibilità di scelta: o l’austerity o l’addio all’euro. In realtà Eurozona non vuole far uscire la Grecia dalla moneta unica, anche se ci sono paesi – Germania in primis, ma ci sono tutti e tre i Paesi Baltici, Olanda, Slovacchia, Malta, Austria, Portogallo e Finlandia – che non se la sentono di aiutare Tsipras & c. a tutti i costi. A pagare infatti, dicono, dovrebbe essere il governo ellenico. E il prezzo è molto alto: il ritorno della Troika, la reintroduzione dei licenziamenti collettivi, l'abolizione della contrattazione collettiva, la creazione di un fondo di 50 miliardi di asset greci, a garanzia del debito, da stabilire in Lussemburgo.
Troppe le titubanze e la distanze tra punti di vista tra i vari ministri finanziari e i quindici dei capi di stato e di governo all'Eurosummit. I leader europei dopo una breve pausa all’alba hanno ripreso l’incontro nel tentativo di sciogliere i nodi ancora irrisolti. Poi una nuova pausa.
La parola ‘grexit' su un documento ufficiale UE
Ieri all’Eurogruppo si erano riuniti i ministri delle Finanze. Al termine del summit ne è uscito un testo in cui veniva proposto ai propri leader la possibilità di scegliere se stringere un accordo, offrendo anche l'opzione di una "uscita temporanea" di Atene dalla zona euro e dell'eventuale ristrutturazione del debito. Un documento di quattro pagine che Reuters ha potuto visionare: “fa una lunga lista di condizioni che la Grecia dovrebbe accettare per ottenere il programma di bailout – a quanto sembra molte accettate dai greci – e conclude offrendo due possibili finali, entrambi tra parentesi quadre a indicare che non c'è un accordo unanime. Il primo è che un bailout da parte della zona euro venga approvato. Il secondo spiega: ‘In caso che un accordo non venga raggiunto, alla Grecia dovrebbero essere offerte rapide negoziazioni su una sospensione dalla zona euro, con la possibile ristrutturazione del debito’”, scrive l’agenzia di stampa.
Gli scenari per la Grecia
Ora se ci sarà un’intesa tra i leader, la Grecia dovrà presentare quelle riforme (Iva, pensioni, nuovo codice civile per i processi, riforma legge fallimento bancario) entro la giornata di mercoledì. Intanto la Bce potrà riprendere a fornire liquidità alle banche greche e si dovrà trovare un modo per dare il denaro che Tsipras deve restituire a Francoforte lunedì (3,5 miliardi) e magari anche il Fmi (2 miliardi). In caso contrario la parola ‘Grexit’ scritta (più o meno direttamente) sul documento ufficiale dell’Eurozona sarà tutt’altro che un azzardo.