L’Ue chiede all’Italia di reintrodurre la tassa sulla prima casa per i più ricchi
L'Europa chiederà all'Italia di introdurre la tassa sulla prima casa per i proprietari che dispongono di alti redditi. Il provvedimento, come anticipa Bresolin del quotidiano La Stampa, è contenuto in un pacchetto di "raccomandazioni specifiche per Paese" che verrà diffuso da Bruxelles in mattinata. Al primo posto della lista di raccomandazioni dell'Unione europea ci sarà un punto già discusso in precedenza e che spesso ha portato l'Italia a scontrarsi con la commissione Ue: Bruxelles infatti tornerà a chiedere all'Italia, con la manovra economica che andrà varata entro fine anno, "uno sforzo di bilancio robusto", senza però al momento diffondere cifre ufficiali.
La trattativa sarà rimandata all’autunno, ma nel frattempo – secondo quanto risulta a La Stampa – la Commissione indicherà già nel dettaglio alcune misure concrete da prendere: reintroduzione dell’Imu sulla prima casa (ma solo per le famiglie sopra un certo reddito), riforma del catasto, ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamento elettronici. Più in generale, Bruxelles chiederà all’Italia di spostare l’imposizione fiscale dai fattori di produzione (per esempio le imposte sul lavoro) ai fattori che hanno meno impatto sulla crescita (come la tassa sulla prima casa per i redditi alti). E inviterà a ridurre la spesa pubblica. Tutto questo perché da qui a ottobre bisognerà trovare tra i 5 e i 10 miliardi. Stando ai parametri attualmente in vigore – che saranno ricordati in un paragrafo introduttivo – i Paesi come l’Italia dovrebbero fare uno “sforzo strutturale” pari allo 0,6% del Pil, poco più di 10 miliardi nel nostro caso. Ma il confronto interno alla Commissione ha portato a una linea più morbida che permetterà di prendere in considerazione le circostanze particolari. Nelle raccomandazioni verrà infatti scritto che lo sforzo richiesto all’Italia dovrà essere «robusto» per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche, ma non dovrà pregiudicare la crescita. Una mezza vittoria per il ministro Pier Carlo Padoan, che con i colleghi di Francia, Spagna e Portogallo aveva scritto una lettera alla Commissione chiedendo proprio di tenere in considerazione questi fattori.
Insomma, in sostanza l'Europa chiede sì all'Italia uno sforzo economico più robusto, ma apre le porte a manovre a sostegno della crescita, accogliendo parzialmente le richieste da tempo avanzate dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Oltre alle raccomandazioni di tipo economico, l'Unione europea chiederà al Belpaese di introdurre soluzioni che possano porre un argine alla lunga durata delle cause civili, che va ridotta, di insistere nella lotta alla corruzione e sul processo di riforma della pubblica amministrazione per migliorarne l'efficienza. "Per il resto, le Raccomandazioni di oggi serviranno a certificare il via libera alla manovra correttiva approvata dal governo (0,2% del Pil). Promosso anche il Programma delle Riforme e nessuna contestazione sugli investimenti non fatti nel 2016: la Commissione ha accolto le motivazioni dell’Italia e la flessibilità ottenuta non sarà più in discussione", anticipa La Stampa.
Nel corso della conferenza stampa indetta dalla Commissione europea, Bruxelles ha annunciato di aver promosso la "manovrina" dell'Italia e sottolineato che il Belpaese ha rispettato le regole europee: "L'Italia conferma che le misure di bilancio addizionali richieste per il 2017 sono state prese e che quindi, in questa fase, nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito", spiega la Commissione, aggiungendo che "gli impegni sulle riforme descritti nel Programma nazionale di riforma sono sufficientemente ambiziosi, ma l'assenza di dettagli sull'adozione e di un calendario dell'attuazione limita la loro credibilità non c'è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme raccomandate", in riferimento alla situazione di Italia, Portogallo e Cipro.
"Per il 2018 l'Italia dovrà fare uno sforzo di bilancio sostanzioso, e le politiche dovranno sia rafforzare la ripresa che assicurare la sostenibilità dei conti spostando il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto", nonché "ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un'efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura", aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo lo statuto delle limitazioni", scrive la Commissione.