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L’ottava commedia di Spiro Scimone: quando il teatro è “Amore”

Sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 8 febbraio 2017 e fino a domenica 12, “Amore”, lo spettacolo della Compagnia Scimone Sframeli vincitore di due Premi Ubu. “Il teatro è come fare l’amore: se doni te stesso totalmente, è un’esperienza bellissima.”
A cura di Redazione Cultura
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Spiro Scimone e Giulia Weber
Spiro Scimone e Giulia Weber

Sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 8 febbraio 2017 alle ore 21.00, e fino a domenica 12, "Amore", il  recente spettacolo della Compagnia Scimone Sframeli. Fresco vincitore di due Premi Ubu, tra cui quello per la "miglior novità italiana o progetto drammaturgico" e a Lino Fiorito per il miglior allestimento scenico, l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli, approda finalmente nel capoluogo partenopeo.

In scena due coppie – il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere – che si muovono tra le tombe di un simbolico cimitero rappresentando le tenere e insieme crudeli attività del quotidiano, a partire dai più semplici gesti familiari. La meravigliosa scena di Lino Fiorito (al suo secondo premio Ubu con la compagnia dopo "Giù") è composta da due tombe, a due piazze. Il tempo è sospeso e, forse, stanno tutti prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita. In scena anche una preziosa Giulia Weber (in foto).

Un percorso ai "margini" dell'umanità

Spiro Scimone e Francesco Sframeli
Spiro Scimone e Francesco Sframeli

Con "Amore", la compagnia Scimone Sframeli prosegue sul percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e qui sono “tutti vecchietti”. Un altro tassello della loro ricerca “verso l’essenza del teatro, non perdendo mai il legame fra gli attori, il testo e il pubblico”.

Queste due coppie sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore. "Quando scrivo cerco di immaginare a quali corpi e movimenti saranno destinate quelle parole. Non inseguo le facili provocazioni ma solo il teatro, nella sua verità e semplicità, attraverso un fondamentale lavoro di squadra" dichiara Scimone. A cui fa da contraltare Francesco Sframeli, che ha curato la regia di "Amore": "Cerco sempre di esaltare la leggerezza e il lavoro incessante dell’attore, nello scambio con gli altri tre interpreti, attraverso i quali si mette in scena la vita e la morte. Infatti più che un regista mi sento un ‘distillatore’. Il teatro è come fare l’amore: se doni te stesso totalmente, è un’esperienza bellissima."

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