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L’orrore della guerra in Siria nella foto di Omran, 5 anni, in un’ambulanza ad Aleppo

L’immagine del bambino ferito ha riportato l’attenzione sulla guerra civile siriana, in cui dal 2011 sono morte 290mila persone.
A cura di Davide Falcioni
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Ha solo cinque anni, si chiama Omran Daqneesh e la sua foto sta facendo il giro del mondo: è l'immagine di un bambino siriano estratto vivo dalle macerie dopo un bombardamento aereo sulla città di Aleppo. E' seduto all'interno di un'ambulanza, ha l'espressione profondamente scioccata, delle profonde ferite alla testa e il corpo interamente cosparsi di polvere. E' vivo, ma non sa ancora se lo siano anche i suo genitori e i suoi fratelli. L'immagine è stata condivisa decine di migliaia di volte ed è riuscita a riportare l'attenzione dell'opinione pubblica su una delle più grandi e dimenticate tragedie umanitarie degli ultimi anni, la guerra civile in Siria. Tecnicamente si tratta di un fermo immagine di un video girato dall’Aleppo Media Centre, media vicino all'opposizione del governo Assad.

Non è noto chi abbia sganciato la bomba che ha distrutto la casa dove viveva Omran Daqneesh, nel quartiere Qaterji di Aleppo, città contesa dalle forze armate fedeli a Bashar Al Assad e dai gruppi ribelli: secondo alcune fonti l'ordigno sarebbe stato sganciato dagli aerei dell'esercito siriano o dagli alleati russi ed avrebbe causato il ferimento di Omran e altri cinque minori, fortunatamente estratti vivi dalle macerie. Nel video da cui è stata estrapolata l’immagine, si nota Omran che viene sollevato da un soccorritore e poi viene trasportato all’interno dell’ambulanza in attesa di essere medicato. Secondo il Telegraph Omran sarebbe stato curato per una ferita alla testa all’ospedale M10 di Aleppo e rilasciato la stessa notte. Raf Sanchez – inviato in Medio Oriente del quotidiano britannico – ha twittato un’altra foto di Omran con una fasciatura sulla testa, dopo le cure portate "da alcuni medici straordinariamente coraggiosi di Aleppo".

Dal 2011, anno in cui è esploso il conflitto civile, secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha stimato oltre 290mila morti, per la precisione 292.817 vittime al 31 luglio, di cui 84.472 civili (tra cui 14.711 bambini), 50.548 combattenti ribelli e dell'alleanza arabo-curda delle Forze democratiche siriane, e 49.547 jihadisti. Le forze del regime di Assad hanno perso 104.656 uomini. In questo quadro è di oggi la notizia che Staffan de Mistura, inviato delle Nazioni Unite in Siria, ha annunciato di avere sospeso l'attività della sua task force umanitaria affermando che i continui combattimenti ostacolano gli aiuti ai civili. Il diplomatico ha chiesto un cessate il fuoco di almeno 48 ore, in particolare ad Aleppo.

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