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L’Ocse conferma: l’Italia è in crescita. Pil 2015 allo 0,7% ma taglia il 2016, +1,3

L’organizzazione parigina rivede al rialzo la stima per la crescita della nostra economica (0,1 punti in più rispetto alle previsioni di maggio), ma ritocca al ribasso quella per il 2016, all’1,3% (0,2 punti in meno). In Europa si conferma in ottima la Germania. Male invece Cina e Brasile.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Ocse ha rivisto al rialzo le stime del Pil italiano per il 2015 nel suo Interim Economic Outlook con una crescita fissata allo 0,7% (+0,1 punti rispetto alle previsioni di giugno). Un’iniezione di fiducia che tuttavia non va di pari passo con le previsione per il 2016: all'1,3% (0,2 punti in meno). A livello globale l'organizzazione parigina segnala come la ripresa delle economie avanzate sia in evoluzione, mentre sulla crescita delle principali economie emergenti grava la stagnazione del commercio mondiale e il deterioramento dei mercati finanziari, con una Cina destinata a scendere ai livelli di crescita minimi degli ultimi 30 anni e un Brasile nettamente in crisi, come dimostra il piano di austerity del governo Rousseff.

Dunque per quanto riguarda l'Eurozona, secondo l'Ocse, "l'incremento dei tassi di crescita di quest'anno è incoraggiante, ma meno di quanto si sperava viste le spinte favorevoli di prezzo del petrolio più basso, euro più debole e tassi d'interesse a lungo termine più bassi". Tiene banco, come accenato, la grana cinese. "Il rischio cruciale per la crescita globale è un rallentamento più ampio del previsto in Cina", scrivono gli esperti economici, sottolineando che i dirigenti di Pechino "si trovano ora di fronte la sfida politica di sostenere la crescita mentre portano avanti i cambiamenti strutturali e gestiscono i rischi". La questione chiave, spiega l'organizzazione, "è se i settori in espansione possono assorbire risorse abbastanza in fretta per sostenere la crescita economica facilitando allo stesso tempo il necessario ribilanciamento", tenendo conto che “diversi settori dell'industria pesante sono in significativa sovracapacità produttiva e si stanno ristrutturando e l'attività immobiliare e gli investimenti rallentano". Gli effetti di un eventuale rallentamento maggiore del previsto, aggiunge l'Ocse, sarebbe "significativo", ma "non dovrebbe far deragliare la ripresa globale, a meno che non sia combinato con un'ampia e diffusa correzione nei mercati finanziari globali".

La situazione economica in Europa e nel mondo

Nel dettaglio, l'Eurozona nel suo complesso – secondo l'Ocse – dovrebbe vedere il proprio Pil in crescita dell'1,6% nel 2015 e dell'1,9 per cento il prossimo anno, ma con andamenti assai vari fra le diverse economie: la Germania si conferma in gran forma con un Pil in aumento dell'1,6% nel 2015 e del 2 % nel 2016, laddove la Francia dovrebbe registrare rispettivamente +1 % e +1,4%. Guardando agli altri Paesi, per gli USA viene stimata una crescita del 2,4% quest'anno e del 2,6% nel 2016, mentre il Regno Unito dovrebbe registrare un +2,4 e +2,3%. La crisi della Cina si tradurrà in una crescita del 6,7% quest'anno e del 6,5% il prossimo, un livello inferiore all'India (+7,2 e +7,3%). Male anche il Brasile che nel 2015 dovrebbe vedere una contrazione del Pil del 2,8% e un succesivo calo dello 0,7% il prossimo anno.

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