L’Italia è in recessione: PIL giù del 2,5%
Ancora notizie sconfortanti sullo stato di salute dell'economia italiana diramate dall'Istituto nazionale di statistica. Per il quarto trimestre consecutivo il prodotto interno lordo dell'Italia è in calo, con un dato su base annua davvero preoccupante. Nel secondo trimestre 2012 infatti si segnala un arretramento dello 0,7% rispetto al periodo gennaio – marzo, mentre su base annua la flessione è del 2,5%. Come ricorda l'Istat "la variazione congiunturale negativa è la quarta dopo quelle registrate a partire dal terzo trimestre 2011 (-0,2%) e proseguite nel quarto trimestre 2011 (-0,7%) e nel primo trimestre 2012 (-0,8%)". Si tratta di un dato sconfortante, anche se considerato in termini "globali" e anche se inserito in un quadro di profonda difficoltà della zona euro. Ma soprattutto è la conferma ufficiale della fase di recessione, data come si saprà da due "variazioni congiunturali consecutive negative".
Disastrosi anche i dati sulla produzione industriale, che scende di un ulteriore 1,8% rispetto al trimestre precedente e che se paragonata a quella di un anno fa risulta precipitare del 7%. Il settore più esposto è quello automobilistico, con la produzione calata del 22,% rispetto ad un anno fa ed un indice su base mensile che riflette un trend decisamente negativo. Più che di segnali preoccupanti dunque, siamo in presenza di una crisi strutturale che necessita di interventi rapidi e consistenti (in parte affrontati dal decreto sviluppo del ministro Passera), mentre non è da escludere una ripercussione a breve termine sui mercati azionari (anche se su larga scala vanno segnalati i dati positivi del PIL degli Stati Uniti ed un arretramento "inferiore alle attese" per la Gran Bretagna).