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L’Italia è il Paese Ocse con i prof più anziani: oltre la metà è over 50

Secondo quanto emerge dall’indagine Talis dell’Ocse gli insegnanti italiani sono soddisfatti del loro lavoro e sentono di riuscire a motivare gli studenti anche nei contesti più difficili, tuttavia pensano che l’insegnamento non sia valorizzato nella società.
A cura di Susanna Picone
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Nel nostro Paese il corpo docente è quello che presenta un maggior numero di donne. E allo stesso tempo è quello più anziano. Gli insegnanti italiani – è emerso dai dati Talin 2013 – sono infatti i più vecchi tra i Paesi Ocse, con una età media di 48.9 anni e oltre il 50% di over 50. L’indagine Talis dell’Ocse rileva che in Italia il 39,2% degli insegnanti di scuola primaria e secondaria ha tra 50 e 59 anni, e l'11,1% ne ha 60 o più. Gli insegnanti under 30 sono appena l'1%, quelli under 40 il 16,7%. La situazione non cambia molto quando si parla di presidi: con 57 anni di età media, l'Italia è seconda solo alla Corea (58,8) e a pari merito con il Giappone. Oltre l'85% dei presidi italiani ha più di 50 anni, e il 46,5% ne ha più di 60. Secondo lo studio, inoltre, in Italia il 18,5% degli insegnanti di scuola primaria e secondaria sono precari, con contratti a tempo determinato da un anno scolastico o meno. Si tratta della quarta percentuale più elevata tra i Paesi membri dell’organizzazione, dopo Romania (25%), Cipro (20,1%) e Finlandia (19,2%), e a pari con il Cile.

In Italia professori soddisfatti ma non valorizzati

Al di là dell’età e dei contratti, dalla ricerca è emerso però che i docenti italiani sono soddisfatti del loro lavoro e sentono di riuscire a motivare gli studenti anche nei contesti più difficili. L’87% dei docenti italiani di secondaria di I grado ha fiducia, infatti, nelle proprie capacità di saper motivare anche i ragazzi che hanno scarso interesse per le attività scolastiche (70% Paesi Talis, 71% Paesi Ue). Il 98% sente di saper portare gli studenti a credere nelle loro capacità di raggiungere buoni risultati (86% Paesi Talis). Allo stesso tempo i prof pensano che l'insegnamento non sia valorizzato nella società. Percezione, quest’ultima, condivisa dal 92% dei nostri dirigenti scolastici (56% Paesi Talis). Dati in contrasto con quelli della Finlandia, dei Paesi Bassi, di Singapore e Alberta (Canada), dove una percentuale tra il 40-68% dei docenti sente che l'insegnamento è adeguatamente valorizzato.

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