L’Italia commemora i martiri delle Fosse Ardeatine
Alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e di altre autorità si è tenuta questa mattina a Roma la cerimonia al sacrario delle Fosse Ardeatine per commemorare la strage avvenuta il 24 marzo del 1944. Come ogni anno il Capo dello Stato ha partecipato alla cerimonia ricordando quei martiri divenuti il simbolo della violenza nazista di 68 anni fa, martiri che ancora oggi faticano a conquistarsi un nome, delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine nove, infatti, ancora non sono state identificate. Il lavoro degli esperti però continua e quest’anno, nel corso delle manifestazioni di commemorazione è stato possibile annunciare l’identificazione da parte dei carabinieri del Ris di tre delle vittime che ancora figuravano tra quelle senza un nome.
Tre delle vittime della rappresaglia nazista hanno un nome – Si tratta di Marco Moscati, Salvatore La Rosa e Michele Partito: in particolare, il nome di Michele Partito, nato a Casteltermini l’8 dicembre del 1914, è stato l’ultimo ad essere identificato con certezza dai carabinieri ed è stato comunicato appena ieri al Quirinale da Onorcaduti, l’organismo della Difesa presieduto dal generale Vittorio Barbato. Ha così potuto esprimere la sua soddisfazione per il lavoro dei carabinieri Rosina Stame, presidente dell’Anfim (Associazione nazionale famiglie italiane martiri) nonché figlia di uno dei caduti delle Fosse Ardeatine, che da sempre si batte affinché tutti i martiri possano ricevere un nome perché “le persone non sono numeri”. Rosina Stame è stata, inoltre, rassicurata da Giorgio Napolitano che, in un fuori programma, ha risposto alle preoccupazioni della donna che aveva paventato il rischio che il taglio dei fondi potesse cancellare, a partire dal prossimo anno, le celebrazioni di questa data.
Giorgio Napolitano ha assicurato che tutto ciò non finirà, che l’Italia non cesserà di onorare i martiri delle Fosse Ardeatine:
Desidero rassicurare la signora Stame che ci ha rivolto parole preoccupate e amare. Quel che si è fatto anno dopo anno per onorare la memoria e il sacrificio dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine non finirà. Fra un anno ci ritroveremo qui con la stessa cerimonia e lo stesso animo.
La soddisfazione per l’intervento del Capo dello Stato è stata manifestata anche da Riccardo Pacifici, il presidente della comunità ebraica romana, che si è detto colpito e positivamente sorpreso delle parole del presidente della Repubblica che ha voluto rassicurare tutti circa la reperibilità dei fondi necessari per questo genere di commemorazioni.
Giovani testimoni di speranza – Alla cerimonia di oggi hanno partecipato, alla presenza di Napolitano, del sindaco di Roma Alemanno, del presidente della Camera Fini e di altri politici, mille studenti provenienti da 30 Istituti superiori e 16 scuole medie di Roma. L’obiettivo di questa commemorazione, come ricordato anche da Gianluigi De Palo, assessore alla famiglia, all’educazione e ai giovani di Roma, resta quello di aiutare gli studenti a ricordare uno dei simboli della violenza deliberata dell’uomo sull’uomo, ricordare perché nella memoria c’è il seme della speranza.