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L’incontro Salvini – Trump resta un mistero: “Abbiamo mail ma non possiamo pubblicarle”

Una dozzina di mail sarebbero in grado di ribaltare la smentita di Donald Trump, che in un’intervista a The Hollywood Reporter ha sostenuto di non aver mai incontrato Matteo Salvini. Quando però i cronisti di Repubblica chiedono allo staff del leghista di renderle pubbliche, la richiesta viene declinata: corrispondenza privata, ci vorrebbe l’autorizzazione della controparte.
A cura di Charlotte Matteini
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salvini trump

Il mistero s'infittisce: dopo le dichiarazioni rilasciate da Donald Trump al giornalista americano Michael Wolff di The Hollywood Reporter – in cui il Tycoon sosteneva di non aver mai conosciuto il leader della Lega Nord Matteo Salvini, nonostante l'esistenza di una loro foto scattata durante l'ultimo soggiorno statunitense del leader del Carroccio, rimbalzata su tutti i media italiani – lo staff di Salvini ha cercato di buttare acqua sul fuoco, spiegando che il segretario della Lega non si sarebbe affatto introdotto di soppiatto all'incontro dedicato ai sostenitori del self made man americano, ma anzi quell'incontro sarebbe stato preparato nei minimi dettagli con lo staff di Trump e ci sarebbero almeno una dozzina di mail a testimoniarlo.

In un messaggio datato 8 aprile e inviato al deputato leghista Guglielmo Picchi, riporta la testata Repubblica, oltre che alla segretaria di Donald Trump e a Carey Lewandowsky, manager della campagna presidenziale del tycoon, l'ex golfista e dirigente della Trump Organization Dan Scavino scrive: "Ti confermo che l’incontro ha ricevuto il via libera per il prossimo 10 marzo all’Università di Miami", incontro che però sarà poi spostato ad altra data.

Dan Scavino risulta essere il social media manager dell'organizzazione elettorale di Trump, incaricato di tenere i contatti con i sostenitori esteri e sarebbe la persona che avrebbe materialmente organizzato l'incontro tra Trump e Matteo Salvini. Insomma, dalla versione leghista, sembrerebbe che Trump abbia dichiarato una cosa falsa, o forse travisata dal giornalista di The Hollywood Reporter.

Quando però i cronisti di Repubblica chiedono allo staff di Matteo Salvini di mostrare lo scambio di mail intercorso, evitando di leggere solamente alcuni stralci delle comunicazioni tra i due leader politici, dal Carroccio arriva una risposta negativa: impossibile rendere pubblica una corrispondenza privata senza l'autorizzazione dei collaboratori di Trump. Sia quella prima mail relativa all'incontro di Miami, sia la successiva del 23 aprile in cui la segreteria di Trump avrebbe scritto alla segreteria della Lega che il Tycoon americano avrebbe sostenuto di "essere lusingato perché Mister Salvini aveva chiesto di incontrarlo" non sono state mostrate a nessuno.

I vertici della Lega, dal canto loro, non riescono a spiegarsi per quale motivo Trump abbia voluto negare quell'incontro e sostenere che con Salvini non ci sia "alcun terreno comune da esplorare". Un'ipotesi, avanzata proprio dal cronista di The Hollywood Reporter autore dello scoop, è che il candidato alla presidenza Usa abbia voluto scaricare Salvini per due motivi: sia perché completamente disinteressato alla politica internazionale, sia perché probabilmente non aveva compreso chi fosse realmente quella persona incontrata poco più di un mese fa in Pennsylvania.

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