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L’Europa promuove l’Italia: stime Pil +0,6% nel 2015. C’è ripresa economica

Bruxelles conferma le previsioni sui principali dati di bilancio dell’Italia, per quanto l’Eurozona vada più veloce di noi. Lo assicura il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, che tuttavia sottolinea come non ci sarà il calo della disoccupazione nel 2016.
A cura di Biagio Chiariello
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Un quadro tutto sommato niente male quello tratteggiato nelle previsioni economiche di primavera della Commissione UE. Le prospettive di crescite sono migliorate, evidenzia il Commissario agli Affari economici Pierre Moscovici prima di soffermarsi sulla situazione dei singoli Stati. Tra questi l'Italia per la quale l'esecutivo di Bruxelles prevede un graduale rilancio – più lento rispetto a quella dell'Eurozona – anche se permangono dubbi sui conti pubblici. Dunque il deficit pubblico italiano sarà del 2,6% del pil nel 2015, in miglioramento rispetto al 3,0% del 2014. Mentre nel 2016, il deficit italiano è stimato al 2,0% del pil, a politiche invariate. Replicata la stima, rispetto allo scorso febbraio, anche per quanto concerne la crescita: il prodotto interno lordo italiano crescerà nel 2015 dello 0,6% rispetto al 2014 e salirà di un più robusto 1,4% nel 2016.

Ripresa grazie ad esportazioni e QE della BCE

Tra gli elementi che hanno portato alla crescita delle stime c’è il prezzo relativamente basso del petrolio, il deprezzamento dell’euro, la ripresa delle esportazioni e il sostegno delle politiche economiche nell’Ue. Ma in particolare a spingere l’Europa verso la ripresa è il quantitative easing della Bce che, oltre a premere l’euro al ribasso, "sta avendo un impatto significativo sui mercati finanziari, contribuendo ad abbassare i tassi di interesse e migliorando le condizioni del credito", ha riconosciuto Pierre Moscovici presentando le previsioni. "Una vera ripresa ciclica è ormai in corso" in Europa, "anche i dati lo confermano" dalla fiducia dei consumatori ai consumi e alla produzione industriale. Ha detto il commissario Ue agli affari economici nel presentare le previsioni economiche di primavera, ricordando che "l'eredità della crisi resta pesante" e che "la rimessa in moto" "è stata lunga e fastidiosa". Per l'Italia "la sfida maggiore è l'elevato debito con la crescita che resta debole perciò bisogna articolare una politica di bilancio prudente con un'agenda di riforme che resta ambiziosa", ha aggiunto. Moscovici, ha poi risposto alle domande sul buco nei conti dopo la sentenza sulle pensioni: "È competenza delle autorità italiane dire quali sono le misure che intende prendere per compensare le perdite e garantire che l'Italia resti nella pista prevista del Patto di stabilità".

Inflazione torna positiva, niente calo disoccupazione nel 2016

Per quanto riguarda l’inflazione gli esperti UE parlano di uno 0,2% nel 2015 e di un rialzo all’1,8% nel 2016. Le stime precedenti indicavano l'inflazione a -0,3% nel 2015 e all'1,5% nel 2016. Anche in questo caso l’azione della BCE volta ad alzare l’inflazione portandola vicino, ma sotto alla soglia del 2% sta avendo gli effetti sperati. L’inflazione della zona euro infatti, ferma allo 0,1% nel 2015, toccherà quota 2,5% il prossimo anno. A spingere al rialzo l’inflazione in Italia sarà soprattutto l’aumento dell’IVA che il governo Renzi ha inserito nella legge di stabilità. Ma le stime incorporano un ulteriore aumento dei prezzi all'importazione, energia inclusa. Tuttavia il tasso di disoccupazione nazionale, in base alle previsioni di Bruxelles, rimarrà superiore alla soglia del 12 per cento, limitandosi però quest’anno al 12,4 per cento, dal 12,7 per cento del 2014, ha osservato Moscovici.

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