L’Europa dà il via libera all’accordo anticrisi
Un grande risultato è stato raggiunto questa notte per la diplomazia europea e per l’economia mondiale. Dalla riunione dei leader dell’Eurozona finalmente via libera all’accordo anticrisi, che mette in cantiere misure straordinarie per salvare i Paesi dell’eurozona in difficoltà e rilanciare tutta l’economia legata alla moneta unica europea. Dopo diverse ore di consiglio si è giunti ad un compromesso che va oltre le aspettative della vigilia.
Il risultato maggiore arriva dall’accordo con le banche di tagliare il debito della Grecia del 50% rispetto al 21% concordato nel precedente vertice del luglio scorso. I Titoli di Stato greci subiranno una svalutazione controllata per consentire al Paese di ritornare ad un debito pubblico più accettabile, intorno al 120% del Pil. La Grecia, infatti, è arrivata ad un indebitamento non più sostenibile e con un eventuale default del Paese porterebbe ad un conseguente crollo di numerose banche esposte nei confronti del Paese. L’inizio della svalutazione è prevista per il prossimo anno e riguarderà solo i Titoli posseduti dalle banche private, ma non quelli della Bce. Un risultato salutato da tutti con euforia, vista anche l’iniziale opposizione delle banche che ha costretto ad intervenire i maggiori leader europei per risolvere lo stallo nelle trattative.
Altro grande capitolo dell’accordo è l’aumento del Fondo salva stati (Efsf), che dopo gli aiuti alla Grecia si sarebbe ridotto notevolmente. Secondo l’intesa raggiunta, l’Efsf dovrebbe essere raddoppiato ed arrivare a mille miliardi di euro. La volontà di aumentare la potenza del Fondo è scaturita dal pericolo di contagio della crisi greca, che potrebbe investire proprio l’Italia e la Spagna.
Le Banche sono quelle più interessate in questo nuovo sistema di regole decise a Bruxelles. La decurtazione del debito greco, infatti, costa molto, soprattutto agli istituti esposti nei confronti del debito sovrano della Grecia. Per evitare possibili tracolli e per incrementare la solidità degli istituti di credito è stata decisa anche una ricapitalizzazione obbligatoria per le banche. Tutti gli istituti europei già sottoposti agli stress test, entro giugno 2012, dovranno incrementare il loro patrimonio. L’obiettivo è quello di arrivare ad avere un indice di solidità patrimoniale (Core Tier1) pari al 9%. La ricapitalizzazione dovrà essere effettuata con propri capitali e solo in un secondo momento ricorrendo agli Stati sovrani. Una grande revisione delle regole per le banche, che secondo i primi calcoli necessiterà complessivamente di 106 miliardi di euro, e 14,7 miliardi per le banche italiane.
Dalla riunione soddisfazione anche per la lettera del Governo italiano sulle riforme economiche da adottare per la crescita del Paese, per ridurre il debito pubblico ed arrivare al pareggio di Bilancio. Sembra dunque che le cose stiano andando nel verso giusto, e anche i mercati hanno accolto favorevolmente questi sviluppi e le borse europee, così come l’euro, hanno iniziato la giornata in rialzo.