L’ennesima bega Berlusconi – Bossi
Abbiamo un nuovo caso Berlusconi – Bossi. L'ennesima scaramuccia, la prima da quando la Lega e' (felicemente) all'opposizione e il Cavaliere non è più a Palazzo Chigi, si consuma per alcune dichiarazioni del Senatùr, rilasciate a margine di un convegno a Gerenzano, nel Varesotto.
Il motivo delle dimissioni di Silvio Berlusconi non sarebbe da ricercare nell'esito infausto del voto sul rendiconto di bilancio, ma in un «ricatto». Quello nei confronti delle sue imprese crollate del 12% in un giorno. « Ero presente anche io – ha riferito Bossi – i suoi dirigenti a Roma gli hanno detto "Silvio qui ti distruggono le imprese vai a dimetterti". Così è andata. Lo sanno tutti, ma nessuno lo dice». Parole, quelle del leader del Carroccio, che hanno mandato su tutte le furie l'ex Premier, che in tutta fretta ha diffuso un comunicato ufficiale un po' per smentire, un po' per tamponare l'incauta esternazione di Bossi.
Le dimissioni del presidente Berlusconi sono state motivate dal senso di responsabilità e dal senso dello Stato, nell’interesse esclusivo del Paese. Chi ha seguito le vicende di quei giorni sa bene che non esiste nessuna altra motivazione.
Un serrato scambio di battute che non fa altro che allargare la forbice tra alleanza e ostilità tra Pdl e Lega. Come se non fosse bastata l'istituzione del governo tecnico presieduto da Mario Monti, appoggiato dagli “azzurri” dell'ex Presidente del Consiglio e rinnegato dai “verdi” del leader leghista. E da Gesenzano arriva la minaccia: «Se Berlusconi si trova dalla parte della Lega è un conto, ma se sta con il governo l'alleanza è a rischio». Un nuovo patto elettorale nel 2013? «È un futuro ipotetico lontanissimo, non ci voglio pensare», sorvola il Senatùr.
E dallo stesso convegno Bossi continua la sua azione demolitrice contro il neonato esecutivo: «Fa schifo, mi sembra un governo di improvvisati. Il presidente della Repubblica ha dato il mandato di capocordata ad una persona che le montagne le ha viste solo in cartolina». Quasi parafrasa quanto già scritto nell'editoriale de La Padania in cui parlava di un Governo «fuori di testa».
E' un fiume in piena Bossi che travolge pure la Merkel e Sarkozy e, in parte Napolitano: «Mi hanno costretto alle dimissioni, convinti che il problema fossi io, invece il nuovo governo non è riuscito a cambiare la situazione in meglio».