I fatti risalgono allo scorso lunedì, quando un gruppo di tre volontari di una organizzazione umanitaria che opera nella zona di Ventimiglia è stato fermato durante un controllo effettuato da una pattuglia della Polizia di Stato, che fa riferimento alla questura di Imperia. Gli agenti sono intervenuti mentre era in corso una “distribuzione di cibo” a un gruppo di migranti, ma questa volta, invece di limitarsi a uno dei “classici” controlli, hanno condotto in caserma i due autisti dei mezzi su cui erano stipati i generi alimentari e un terzo volontario, cittadino francese, che era senza passaporto.
I tre, come riporta il sito “citoyenssolidaires06”, sono stati portati in caserma, identificati e poi rilasciati, dopo essere stati denunciati a piede libero per la violazione dell’articolo 650 del codice di procedura penale. Il suddetto articolo punisce l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e prevede pene fino a 3 mesi di carcere e multe per circa 200 euro. Nel caso in questione, come rivela il verbale diffuso da uno dei tre fermati, la violazione di cui si sarebbero resi responsabili i volontari sarebbe quella di aver “somministrato senza autorizzazione cibo ai migranti”, contravvenendo a una ordinanza del Sindaco di Ventimiglia.
Una ordinanza molto discussa, difesa a spada tratta dal primo cittadino di Ventimiglia, Enrico Inoculano: “Quell'ordinanza sulla distribuzione del cibo, ma ha una sua genesi chiara e un'evoluzione altrettanto chiara […] Se domani arrivasse qualcuno a fare la distribuzione di due tre panini, nessuno direbbe niente. Sono limitatissime le sanzioni che sono state fatte, ma se cosi non fosse allora serve uno strumento per andare a limitare la cosa”.
Ecco il verbale:
Un caso ai limiti del paradossale, commentato duramente dall’europarlamentare Elly Schlein: