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Stupro all’Aquila: arrestato un militare 21enne

E’ in galera il militare 21enne Francesco Tuccia. Il giovane era il primo sospettato per lo stupro avvenuto a Pizzoli, nell’aquilano, al termine di una serata in discoteca. Il ragazzo ha agito da solo, per cui sono estranei ai fatti i due commilitoni e una ragazza, altri sospettati iniziali.
A cura di Carmine Della Pia
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Stupro all'Aquila

Il caso della 20enne laziale violentata fuori da una discoteca a Pizzoli (L'Aquila) giunge ad una svolta: è stato arrestato il militare su cui erano caduti i sospetti sin dal primo giorno. Si tratta di Francesco Tuccia, 21enne originario di Avellino e volontario del 33/mo reggimento Artiglieria Aqui. Il giovane è in galera per tentato omicidio e violenza sessuale per quanto avvenuto durante la notte tra l'11 e il 12 febbraio nel parcheggio della discoteca ‘Guernica', situata in provincia de L'Aquila. Secondo alcuni esami portati a termine dai Ris di Roma, le tracce ematiche trovate sui vestiti del militare all'uscita del locale appartengono alla vittima 20enne: i sospetti sul suo conto erano forti sin il giorno dopo. Messo alle strette dalle forze dell'ordine, il militare cercò di mentire spiegando di aver avuto un rapporto sessuale consenziente con la vittima.

Aggressione violenta fuori dalla discoteca – Tra sabato 11 e domenica 12 febbraio scorso, il militare Francesco Tuccia si trovava in un locale dell'aquilano in compagnia di una 20enne, i due si erano recati nel parcheggio in seguito ad un tentativo di approccio da parte del ragazzo. A quel punto, iniziava la violenza sessuale, eseguita, sembra, anche con un corpo estraneo di cui sarebbe stato facile liberarsi a causa della fitta neve di quella notte. La giovane, in seguito all'aggressione, fu lasciata sull'asfalto, svenuta e seminuda. Solo l'intervento tempestivo di uno dei gestori, al mattino, aveva salvato la 20enne, ed è per questo motivo che Francesco Tuccia è accusato, oltre che di violenza sessuale, anche di tentato omicidio. Il giovane era stato fermato con gli abiti sporchi di sangue dal gestore del locale e dai buttafuori, che avevano segnalato la sua presenza alle forze dell'ordine. Inizialmente si parlava del coinvolgimento di altri due commilitoni e di una ragazza. Questi non erano mai stati iscritti sul registro degli indagati, e al momento sono fuori dalle indagini perché giudicati totalmente estranei ai fatti.

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