L’affondo della difesa di Salvatore Parolisi: di chi sono quei capelli sul cadavere di Melania Rea?
Dopo l'auto i capelli: in quello che sembra essere un giallo a puntate, adesso la difesa di Parolisi si concentra sull'ennesimo particolare oscuro dell'omicidio di Melania Rea. Soltanto ieri, infatti, la difesa del Caporal maggiore aveva fatto sapere che davanti al Tribunale del Riesame de L'Aquila avrebbe impugnato una foto che secondo i legali Biscotti e Gentile rovescerebbe l'intero impianto accusatorio. Una foto scattata a Colle San Marco alle 15.13 del 18 aprile scorso, su quel pianoro da cui Melania sarebbe sparita, nella quale si intravede una macchia nera che la difesa ritiene essere l'auto di Salvatore Parolisi.
Non è così per la pubblica accusa, che a quella foto non ha attribuito importanza perché "non c'è alcuna prova che si tratti della Scénic del Caporal maggiore" così come ai capelli rinvenuti sul cadavere di Melania e sui quali, adesso, la difesa di Parolisi sembra ostinarsi. Ecco, a tal proposito, quanto hanno detto i legali del militare:
Sul corpo di Melania Rea sono stati rinvenuti dei capelli di forma e lunghezza non uguale a quelli della donna morta. […] Non sarebbero state fatte analisi approfondite da parte degli inquirenti. Come non sarebbero state fatte sul dna femminile trovato sotto le unghia di Melania.
La convinzione dei due avvocati, infatti, è che la perizia medico legale, così come le conclusioni della pubblica accusa, abbiano dato ampio spazio alla convinzione che l'assassino sia Salvatore Parolisi, tralasciando particolari in grado di contrastare con questa versione, non ultimo il dna femminile ritrovato sotto l'unghia di Melania. Una traccia che Tagliabracci ha considerato "da contatto" perché le unghie di Melania erano completamente integre, segno che non deve esserci stata alcuna colluttazione o scontro con l'assassino.
Fermo restando il lavoro della difesa, come più volte abbiamo sottolineato, gli elementi che collocano Parolisi come principale responsabile della morte di sua moglie, Melania Rea ,sono diversi e tali per cui sarà necessario un lavoro intenso per convincere i pm di Teramo, cui è passata l'indagine, della sua estraneità ai fatti.