L’affitto della casa di Calderoli pagato coi soldi della Lega

Il denaro pubblico destinato ai rimborsi elettorali sottratto da Francesco Belsito nella casse della Lega Nord veniva utilizzato anche per pagare l'affitto della casa dell'ex Ministro, Roberto Calderoli, attuale membro del triumvirato che guiderà il Carroccio almeno fino a giugno. E' solo l'ultimo aggiornamento dello scandalo che ha travolto il partito di Padania. L'accusa nei confronti di Calderoli emerge dagli atti sequestrati ed esaminati dai carabinieri del Noe di Roma. Si parla di 2.200 euro mensili per un appartamento in via Ugo Bassi al Gianicolo. Ansa.it scrive che le forze dell'ordine avrebbero già interrogato il proprietario dell'appartamento che avrebbe confermato la circostanza.

Il nome di Calderoli non è nuovo alle indagini delle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria che indagano sul caso Belsito. In particolare, emerge in un'intercettazione tra l'ex tesoriere e la funzionaria amministrativa leghista Nadia Dagrada. Belsito si fa consigliare dalla donna su come giustificare alcuni giri di soldi, che i magistrati ipotizzano fossero legati all’uso disinvolto dei finanziamenti pubblici: «E invece, quelli di Cald, come faccio? Come li giustifico quelli?».

E non solo Calderoli finisce sotto accusa. Anche l'ex capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni deve fare i conti con gli scontri interni, dopo la "pulizia" richiesta da Maroni. E' Gianluca Pini, infatti, a denunciarlo: «Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90mila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi».