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Aereo russo caduto in Egitto, Cremlino: “Non si può escludere la pista del terrorismo”

Per gli esperti russi della commissione incaricata del caso, l’aereo si è spezzato in volo e i rottami si sono sparsi su un’area di 20 chilometri. La compagnia smentisce problemi a velivolo e Lufthansa, Air France ed Emirates hanno deciso di non attraversare più il Sinai fino a quando non saranno chiarite le cause dello schianto.
A cura di Antonio Palma
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AGGIORNAMENTO: Il Cremlino non esclude la pista del terrorismo. Dopo aver esaminato i primi dati della scatola nera le autorità russe non escludono che a far cadere l'aereo precipita in Egitto sia stato un atto terroristico. "In questo momento non si può escludere nessuna ipotesi" ha dichiarato infatti alla stampa il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Secondo la compagnia aerea il fatto che l'Airbus 321 si sia spezzato in volo esclude che la causa possa essere stata un'avaria o un errore umano, mentre lascia aperta come spiegazione solo quella di "azioni fisiche o meccaniche". "Escludiamo un problema tecnico o qualsiasi errore da parte dell'equipaggio, nessuna congiunzione di avarie può spiegare il fatto che l'aereo si disintegri in aria", ha affermato infatti vice direttore generale della Metrojet, Alexander Smirnov, aggiungendo: "L'unica causa che può spiegarlo è un'azione meccanica esterna all'aeromobile". La stessa azienda conferma anche che l'equipaggio non aveva inviato alcun messaggio di problemi o di aiuto e che l'aereo era stato revisionato e sottoposto "a tutti i controlli necessari" durante i quali "non sono stati riscontrati problemi, con entrambi i motori in perfette condizioni".

L'aereo russo della compagnia MetroJet – Kogalymavia precipitato sabato scorso nella penisola egiziana del Sinai con 224 persone a bordo si sarebbe spezzato in due mentre era ancora in volo. È quanto sostengono le autorità russe incaricate di indagare sul caso dopo aver esaminato i primi dati dell'incidente. Subito dopo il disastro infatti il presidente russo Vladimir Putin aveva dato mandato al primo ministro Dmitry Medvedev di istituire una commissione di inchiesta sul caso per far luce sull'incidente. "La distruzione è avvenuta in cielo. Ma è ancora troppo presto per trarne delle conclusioni" ha tenuto però a sottolineare Viktor Sorochenko, esponente della commissione d'indagine russa sull'incidente, citato dalle agenzie stampa del suo paese. Del resto i soccorsi egiziani sono ancora al lavoro sulla carcassa del velivolo i cui rottami sono dispersi su una superficie di circa 20 chilometri nel Sinai, mentre mancano ancora all’appello decine di salme.

Le autorità egiziane per il momento tendono ad escludere l'ipotesi attentato anche se l'Airbus A321 attraversava un zona dove l'esercito egiziano sta combattendo i fondamentalisti islamici e i jihadisti dello Stato islamico hanno rivendicato il disastro come un atto terroristico. Molti ipotizzano un cedimento strutturale dell’Airbus seguito da una violenta depressurizzazione che avrebbe fatto precipitare improvvisamente l’aereo. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi comunque ha chiesto di aspettare i risultati dell'inchiesta della commissione internazionale formata da esperti egiziani, russi e francesi che per prima cosa dovrà analizzare il contenuto delle scatole nere già recuperate. Per stessa ammissione di Al Sisi, l'indagine sull'aereo russo caduto comunque si prevede molto complessa e lunga.

Intanto l'agenzia federale dei trasporti russi ha sospeso in via precauzionale i voli Airbus A321 della compagnia russa Kogalymavia che dal 2012 opera con il marchio Metrojet ordinando una revisione di tutti i velivoli. La compagnia aerea dal suo canto rigetta ogni accusa di danno strutturale e assicura che prima della partenza del volo non era stato segnalato nessun malfunzionamento. In via precauzionale, dopo Lufthansa e Air France-KLM, anche altre tre compagnie aeree con base negli Emirati Arabi Uniti, Emirates, Air Arabia e Flydubai, hanno annunciato che eviteranno di volare sul Sinai fino a quando non saranno chiarite le cause dello schianto.

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